Storia in Viaggio: da Fossoli a Mauthausen

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Si svolgerà dal 24 al 28 febbraio la terza edizione del progetto della Fondazione Fossoli, Storia in viaggio. Da Fossoli a Mauthausen, che vedrà la partecipazione di circa 500 tra studenti e docenti della provincia di Modena e il cui tragitto attraverserà i luoghi della memoria tra Italia, Germania e Austria.
Alla cerimonia di partenza, prevista domenica 24 febbraio, alle 8, al Campo di Fossoli, saranno presenti il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente della Fondazione Campo Fossoli Pierluigi Castagnetti, il sindaco di Carpi Alberto Belelli e il rabbino di Modena Beniamino Goldstein.
Le tappe del viaggio, che toccherà alcune tra le città simbolo del regime quali Monaco di Baviera, Linz, Salisburgo e Innsbruck, rappresenteranno un vero e proprio percorso all’interno dell’universo concentrazionario, con un’attenzione dedicata a diversi aspetti della macchina di morte nazista, non limitandosi esclusivamente alla persecuzione e allo sterminio degli ebrei, ma venendo a contatto anche con temi quali il lavoro coatto e la famigerata Aktion T4 che portò l’uccisione di migliaia di persone affette da malattie genetiche inguaribili e di portatori di handicap, tutte “vite indegne di essere vissute” secondo la visione dell’eugenetica nazista, senza dimenticare la sorte riservata agli internati politici. Tra le tappe, i campi di Mauthausen, Gusen, Dachau, Ebensee, oltre al castello di Hartheim. I cinque giorni del viaggio – che, lo ricordiamo, vede coinvolti 29 istituti superiori dei territori di Carpi, Castelfranco, Finale Emilia, Mirandola, Modena, Montombraro, Pavullo, Sassuolo e Vignola – non rappresentano che il culmine di un percorso di formazione molto più ampio portato avanti in classe.
“Obiettivo del viaggio – spiega la direttrice della Fondazione Fossoli, Marzia Luppi – è quello di far  confrontare gli studenti con la complessità del fenomeno della deportazione, testimoniato dai diversi luoghi che andremo a conoscere. La visita permette inoltre di coniugare l’apprendimento storico con un’esperienza emotivamente coinvolgente, perché porta i ragazzi a misurarsi concretamente con la realtà disumana della macchina predisposta allo sterminio.  Non è sufficiente conoscere, occorre puntare alla comprensione dei fatti: crediamo che il viaggio  aggiunga un valore formativo forte, capace di coinvolgerli. La  comprensione dei meccanismi della persecuzione e della eliminazione del nemico messi in funzione allora, deve poterci fornire strumenti di lettura per leggere il nostro presente”.  Ultimo ma non meno importante: l’esperienza maturata nel viaggio sarà condivisa anche al ritorno, sia nelle classi che in un momento pubblico di restituzione martedì 30 aprile in Teatro Comunale a Carpi.

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