L’inchiesta sugli appalti in Municipio a Carpi, che vede nel mirino alcuni tra gli eventi organizzati dal settore guidato dall’assessore alla Cultura Simone Morelli, si è abbattuta sul dirigente Diego Tartari: ieri mattina gli è stato infatti notificato un avviso di garanzia. Quattro i capi d'imputazione che gli vengono ascritti: turbativa d'asta in concorso con altri nella scelta del contraente per quanto riguarda due eventi (la notte bianca del settembre 2018 e il concerto di Capodanno, annullato a tre giorni dall’evento poiché i vincitori del bando, Arpalice, non risultavano in possesso dei requisiti necessari); voto di scambio in concorso (Tartari si sarebbe prestato, secondo gli inquirenti, a finanziare con soldi pubblici l’evento della Diocesi di Carpi, Fontane Danzanti, in occasione del rientro della statua ristrutturata dell’Assunta in Cattedrale, anch’esso annullato, in cambio dell’appoggio elettorale della Curia per ottenere voti alla candidatura di Morelli alle prossime amministrative. Un’ipotesi che rafforzerebbe l’idea di un filo diretto esistente tra Diocesi e Assessorato; d’altronde il legame tra vescovo e Morelli non è un mistero) e tentata truffa aggravata in concorso ai danni dello Stato (il dirigente si sarebbe prestato a far rimborsare ad alcune ditte delle spese legate alla sicurezza mai avvenute, come il collocamento di new jersey e transenne). Diego Tartari dovrà presentarsi presso la caserma dei Carabinieri di Carpi, sabato mattina, per essere interrogato e rispondere dei quattro capi d’accusa per i quali è indagato in concorso con altre persone.
J.B.