Carpi è un modello da seguire

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Caparbietà, spirito imprenditoriale, solidarietà. Carpi è tutto questo, una comunità tutto sommato in buona salute, che negli ultimi dieci anni ha continuato a crescere in popolazione e che oggi con fatica e sudore sta tornando al Pil dei livelli pre-crisi. Ai carpigiani va dato il merito di essere riusciti nell’impresa di rialzarsi dopo il duro terremoto del 2012, ma hanno davanti a sé una sfida ancor più ardua, quella di internazionalizzare le proprie imprese per reggere un mercato sempre più competitivo. Carpi è anche un esempio di integrazione possibile con gli stranieri che rappresentano oltre il 14% della popolazione residente.

Di questo e di molto altro, parla l’indagine condotta dall’Istituto di ricerca del Consorzio Aaster, incaricato da Conad di realizzare uno studio sulla comunità del territorio per analizzare e comprendere i fenomeni che la attraversano in questa fase di profondi cambiamenti sociali, culturali ed economici. L’indagine è stata curata dal sociologo Aldo Bonomi, direttore di Aaster e rientra nel progetto di Conad Italia, Il grande viaggio insieme: il tour che da aprile di quest’anno sta facendo tappa in molte località del Paese per conoscere meglio le comunità nelle quali opera il colosso della grande distribuzione. Le domande attorno alle quali ruota la ricerca sono: come stanno cambiando le nostre comunità e in quale direzione?

Per Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad “il progetto nasce dall’esigenza di imparare a leggere le spinte che animano la società incontrando i cittadini al di fuori delle occasioni di acquisto e ascoltando i loro bisogni. In questo viaggio abbiamo trovato un’Italia a macchia di leopardo con situazioni d’eccellenza e altre di profondo degrado”. Nel suo intervento d’apertura in Teatro Comunale, il professor Aldo Bonomi, ha sottolineato come Carpi sia “un territorio di antica tradizione e una comunità operosa che grazie a continuità imprenditoriale sta evolvendo, da distretto operaio a piazza industriale dove si concentrano saperi, tecnologia e modernità. E Piazza Martiri, la terza d’Italia, rappresenta bene questa vocazione. L’architettura di Carpi, al centro della Pianura Padana, definisce bene la sua doppia natura: da una parte il suo patrimonio storico culturale e dall’altra il suo spirito imprenditoriale”. Per il sociologo di Aaster “Carpi è un modello da seguire, in un momento storico dove molti amministratori guardano il futuro dallo specchietto retrovisore, qua si investe sulla comunità a partire dal fondamentale apporto della scuola, portatrice sana di valori e cultura”.

Nel suo saluto introduttivo il sindaco Alberto Bellelli ha ricordato come “il cambiamento in atto é importante e vogliamo che il nostro territorio guardi avanti, trasformando in marchi da promuovere le sue eccellenze, in primis quelle sociali: la competenza e il buon vivere.”

Sul palco del Comunale ci si è confrontati anche sui temi della solidarietà e del volontariato parlando di progetti importanti, dalla Buona Nascita a Recuperandia.

Sul fronte economico, mentre mancano due punti di Pil per tornare ai livelli pre-crisi, attualmente è di 1,3 miliardi il valore della produzione delle società di capitali carpigiane, mentre 412 sono le imprese che nel 2017 hanno esportato per un valore complessivo di circa 740 milioni di euro; entrambi i dati sono in calo rispetto al 2016 e testimoniano la difficoltà di trovare una posizione ben definita nei mercati esteri. La metà delle esportazioni riguarda il settore dell’abbigliamento. Realtà con luci e ombre quella legata all’istruzione: Carpi ha una percentuale di laureati del 9,6% ed è quindi l’unica città della regione al di sotto del 10%. Per Aaster però questo dato può essere letto anche in modo positivo: “Carpi è una comunità che offre numerose offerte di lavoro e questo può stimolare la volontà di non proseguire gli studi e comportare il fenomeno dell’abbandono scolastico”. E la chiusura dell’incontro è stata affidata proprio agli studenti carpigiani del Liceo Fanti e al loro messaggio di ottimismo: “noi guardiamo all’Italia come terra dove costruire il nostro avvenire. Molti di noi sono stati in giro per il mondo ma tutti sono tornati a Carpi. La comunità è solida e noi vogliamo contribuire alla sua prosperità”.

Pierluigi Senatore

 

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