Gli animali dopo di noi…

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Chi di noi non ricorda con tenerezza Madame Adelaide, l’anziana, ricca ed eccentrica ex cantante lirica, che nomina eredi del suo patrimonio i suoi affetti più grandi, ovvero mamma Duchessa e i cuccioli Minou, Bizet e Matisse? Una favola, quella degli Aristogatti, che ha incantato generazioni di bambini e non solo e che, in alcuni paesi, può trasformarsi in realtà. Negli States, ad esempio, non è affatto insolito che personaggi abbienti dispongano lasciti ed eredità ai loro amici a quattro zampe. In Italia però, le cose sono assai diverse, come chiarisce il notaio Caterina Di Mauro: “nell’ordinamento del nostro Paese quel tipo di disposizioni non avrebbe alcuna efficacia”. Quale futuro sarà dunque riservato ai nostri amici a quattro zampe quando non ci saremo più? Cos’è possibile fare, legalmente, per proteggerli e assicurare loro le cure necessarie dopo la nostra scomparsa?  “Nel nostro ordinamento non è possibile beneficiare direttamente l’animale domestico, dunque dobbiamo praticare una strada indiretta. Per tutelarlo, l’unica soluzione che abbiamo a disposizione è quella di designare come erede diretto una persona fisica o giuridica (come un’associazione o una fondazione di fiducia), che amministri l’eredità o parte di essa e assicuri che l’animale venga accudito e curato in base alle nostre specifiche disposizioni. Un deterrente forte è quello di porre una condizione precisa, ovvero che il lascito alla persona o all’ente nominati per occuparsene decada qualora non lo facessero”.
Contribuire ai diritti dei nostri amati pelosi con un atto d’amore oltre la vita è dunque possibile ma, al contrario dei Paesi anglosassoni, in cui questa pratica è molto diffusa, sono ancora poche, in Italia, le persone consapevoli di un gesto che può dare molto agli altri senza intaccare il diritto dei propri eredi, ricordando nel proprio testamento una Onlus e dunque una causa sociale (una materia innovativa che è stata al centro del convegno promosso da LAV e Consiglio notarile, lo scorso 27 ottobre, a Ravenna). Grazie ai lasciti testamentari si può infatti assicurare un futuro a tanti animali. Basti pensare a quello della signora Virginia, di Soliera, grazie al quale il Gattile di Carpi troverà finalmente una sede consona, efficiente e dignitosa. Se è vero che il nostro ordinamento prevede specifiche garanzie per il testatore e i suoi eredi, e che cresce il numero di connazionali che scelgono di destinare la propria eredità a cause benefiche, è pur vero che il testamento rappresenta una questione delicata: meglio dunque informarsi per tempo, alla presenza di esperti, per fare chiarezza sul futuro dei nostri beni e dei nostri cari, compresi quelli a quattro zampe.
“Il mio consiglio – conclude il notaio Caterina Di Mauro – è quello di rivolgersi a qualcuno del mestiere che potrà offrire tutte le indicazioni necessarie. Ricordo anche che può essere sufficiente redigere un testamento olografo, ovvero scritto di proprio pugno, e, pertanto, si può raggiungere l’obiettivo con una spesa davvero ridotta. Testamento che, è bene ribadirlo, è modificabile e revocabile in qualsiasi momento della vita”.
Jessica Bianchi

 

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