Sono giovani, belli, sani e affettuosi e rischiano di rimanere per sempre in Gattile, senza mai conoscere il calore di una casa e con l'inverno ormai alle porte. A nulla sono valsi finora gli appelli e i video condivisi su Facebook.
Ginger e Fred, due gattini di appena un anno, fratello e sorella inseparabili, se non verranno adottati entro pochissimi giorni, saranno trasferiti all'interno della cosiddetta oasi, ovvero l'area adibita a quei gatti il cui destino è quello di rimanere per sempre al Gattile.
L'ultimo, accorato, appello per una tempestiva adozione arriva da una volontaria del Gattile, Laura Biolcati Rinaldi, che riferisce la carenza allarmante di gabbie sufficienti per l'ingente quantitativo di vecchi e nuovi ospiti felini che lei e gli altri volontari devono accudire quotidianamente.
“Non si possono separare, ne soffrirebbero troppo – ha spiegato Laura – e purtroppo sinora abbiamo ricevuto soltanto richieste di persone che vogliono cuccioli o non ne vogliono due insieme. Ormai sono in gabbia da mesi e in Gattile siamo sommersi da rinunce e abbandoni e non abbiamo più spazio. Dobbiamo liberare le gabbie e ci dispiace da morire lasciarli in oasi senza aver trovato una famiglia per loro”.
Perché inserire i gatti in oasi equivale a condannarli a restare per sempre in Gattile?
“Teoricamente anche i gatti delle oasi possono essere adottatati, e qualche volta accade, quando qualcuno che frequenta spesso la nostra struttura impara a conoscerli e si affeziona a qualcuno di loro, ma sono casi veramente rari per un motivo molto semplice: i gatti nelle oasi diventano invisibili. Non sono gatti nei gabbioni in bella vista che possono essere visti comodamente e accarezzati per chi viene a cercare un amico felino, bensì animali che vivono in mezzo a decine di altri in un grande spazio aperto, e che a volte, dopo molto tempo in oasi, diventano timidi e diffidenti nei confronti delle persone e pertanto inadatti all'ambiente domestico. Si abituano a stare all’aperto e diventa improbabile riconvertirli a una vita in casa: tenderanno sempre a scappare e a perdersi. Lo stesso inserimento in oasi non è semplice: non è facile per loro abituarsi a vivere di colpo in mezzo a decine di altri gatti. L’inserimento viene fatto gradualmente, stando attenti che non ci siano incompatibilità con altri animali che potrebbero non accettarli. Anche per questo a chi viene a cercare un gatto da noi si propongono sempre i gatti (che sono comunque tantissimi) che sono ancora in isolamento, e non quelli il cui inserimento in oasi è andato a buon fine: non avrebbe senso togliere un gatto dal proprio ambiente in cui si è abituato e magari ha stretto legami con altri simili, per dover poi inserire al suo posto un altro micio. Non ultimo a volte i gatti in oasi si inselvatichiscono, non essendo più abituati al contatto quotidiano a tu per tu con i volontari, e allora e arrivano a non farsi più prendere. Naturalmente non è così per tutti, ma è frequente”.
Quanto tempo avete ancora per trovare una casa per Ginger e Fred?
“Il tempo è scaduto. Ormai siamo all’ultimo appello. Attenderanno ancora una settimana un’anima buona che li voglia adottare, e in caso contrario andranno in oasi, perché purtroppo ogni giorno arrivano gatti nuovi: rinunciati, abbandonati, investiti, e non abbiamo spazio per tutti. Qualcuno si metta una mano sul cuore e si porti a casa queste due meraviglie. Non se ne pentirà. Sono sanissimi, sterilizzati e microchippati. Adozione solo in appartamento”.
Chiara Sorrentino