Vincenzo, Matteo, Andrea e Claudio sono stati i pionieri: per primi hanno potuto provare un’esperienza di convivenza in completa autonomia al di fuori delle loro famiglie, supportati dagli operatori che li hanno affiancati durante i tre mesi del progetto Il futuro in autonomia conclusosi venerdì 29 giugno con una grande festa, con le autorità e le famiglie, nella casa in cui Vincenzo, Matteo, Claudio e Andrea hanno abitato in questo periodo. Una casa tutta per loro.
Grazie al fondo previsto dalla legge 112 sul Dopo di noi, che definisce le misure dirette a supportare il percorso di vita delle persone con disabilità qualora venga meno il sostegno familiare, Fondazione Progetto per la Vita e Associazione Progetto per la Vita hanno ottenuto i finanziamenti per realizzare questa prima esperienza di autonomia con il supporto di Ausl e Servizi sociali delle Terre d’Argine.
Progetto per la Vita è partita facendo fare dei fine settimana fuori-famiglia, poi è passata alle settimane di vacanza ora punta alla vita intera. “La proposta di un progetto residenziale di tre mesi: questa è stata la sfida e l’abbiamo vinta” afferma Fiorella Facciolo presidente dell’Associazione Progetto per la Vita, condividendo la soddisfazione con Vincenzo, Matteo, Claudio e Andrea e le loro famiglie. La programmazione e l’organizzazione del progetto residenziale erano affidati alla psicoterapeuta Vera Morselli che ha lavorato insieme ai tre operatori e a numerosi volontari. “Il senso di appartenenza al gruppo, aver maturato nuove competenze, aver superato i propri limiti attivando risorse sinora sconosciute: anche solo per questi motivi il risultato è superiore a qualsiasi aspettativa”. La giornata nella casa di via Cadamosto 14 in questi tre mesi è stata cadenzata da ritmi sostenuti perché dopo la mattina trascorsa al lavoro, i quattro avevano il compito di preparare il pranzo e, dopo il pomeriggio dedicato alle attività ludiche o a progetti personali, hanno provveduto loro stessi alla cura della casa, della loro persona e anche alla cena. “Abbiamo lavorato tanto” ammette Fiorella.
E ora? “Dopo i due appartamenti dedicati al Dopo di Noi nel Care Residence inaugurato a Novi – spiega Sergio Saltini, presidente della Fondazione Progetto per la Vita – anche il Comune di Carpi ha destinato quattro alloggi del Care Residence che verrà costruito in via Lenin all’altezza del Parco della Cappuccina”. Ma il sogno è quello di un condominio solidale il cui progetto per ora resta nel cassetto.
“Senza il contributo del volontariato – ha affermato il sindaco di Carpi Alberto Bellelli presente alla festa – non sarebbe stato possibile il progetto Il futuro in autonomia. Il Dopo di noi non riguarda solo le famiglie dei disabili: l’intera comunità deve farsene carico”.
Sara Gelli