Ricostruzione a Novi: Il mio voto è appena sopra la sufficienza

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Novi di Modena è stato certamente uno dei comuni più duramente colpiti dal sisma del 2012 e il percorso di ricostruzione appare ancora lontano dall’essersi concluso. Sono 271 i nuclei famigliari assistiti che non hanno fatto rientro nella propria abitazione e il centro storico è ben lungi dall’essere tornato all’antica bellezza. A sei anni di distanza da quei drammatici momenti, il sindaco Enrico Diacci non fa sconti e ammette: “siamo ancora indietro”.
Sindaco da uno a dieci quanto è stato fatto sinora sul tema ricostruzione nel territorio del Comune di Novi di Modena?
“Il mio voto è appena sopra la sufficienza”.
Sul fronte pubblico come procede la ricostruzione?
“A Novi stiamo cercando di mandare avanti alcuni progetti che riteniamo indispensabili per la ricostruzione del nostro tessuto sociale: dalla piazza finalmente a buon punto dopo il parere positivo della Soprintendenza al polo scolastico di Rovereto del quale stiamo approvando il progetto esecutivo”.
Sono 271 le famiglie in attesa di rientrare nelle proprie case: a cosa è imputabile tanta lentezza? Cosa non ha funzionato?
“Ultimamente stiamo gestendo le pratiche più complesse, quelle che richiedono maggiore attenzione sia da parte dei tecnici privati che dei nostri uffici e questo, chiaramente, comporta un allungamento dei tempi. La nostra attenzione è però altissima affinché non ci siamo problemi che possano provocare l’interruzione del flusso delle pratiche”.
Oltre a una burocrazia elefantiaca a finire al centro delle critiche sono stati anche molti tecnici privati, accusati di aver voluto farsi carico di un numero eccessivo di pratiche. Tale fenomeno si è verificato anche nel vostro territorio?
“Ai tecnici privati è lasciata buona parte della riuscita dell’esito delle domande di contributo;  abbiamo notato che ce sono stati alcuni che hanno lavorato meglio di altri, indipendentemente dal carico di lavoro”.
Vi sono state segnalazioni da parte di persone che denunciano la ricostruzione di seconde o terze case o, addirittura, il rifacimento di vecchie barchesse pericolanti ben prima del sisma. Per alcuni pare che il terremoto abbia rappresentato un’occasione di lucro: sono previsti controlli per comprendere l’entità di tale malcostume?
“I controlli ci sono e sono coordinati tra Guardia di Finanza ed enti pubblici. Credo sia nell’interesse di tutti che i contributi vengano erogati in modo corretto e trasparente e, soprattutto, a chi ne ha realmente diritto”.
Sono state rilevate irregolarità?
“Nel nostro Comune non ho notizie di particolari criticità perché il nostro Ufficio tecnico ha lavorato in modo accurato e attento. Diverso ragionamento vale invece per le pratiche riguardanti il settore produttivo, ivi comprese le barchesse in campagna: essendo gestite dalla piattaforma regionale Sfinge infatti, i nostri uffici non hanno un controllo diretto”.
Quanto tempo pensa occorra affinché tutte le persone possano fare rientro nelle proprie abitazioni?
“Fatico a fare una stima anche perché spesso siamo interdipendenti rispetto alle attività che devono compiere i tecnici privati. Noi, però, abbiamo un obiettivo ambizioso: assegnare tutti i contributi durante la nostra legislatura”.
Jessica Bianchi

 

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