Proseguono le indagini per chiarire la dinamica della morte del piccolo Nicolas: in bocca e in gola nessuna traccia di tagli o abrasioni

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La drammatica notizia della morte del piccolo Nicolas, il bambino di quattro anni deceduto al Policlinico di Modena il 25 aprile scorso, a causa delle conseguenze di quello che sarebbe stato un soffocamento, ha sconvolto tutta la comunità carpigiana. Secondo la ricostruzione fatta dalla madre, una trentenne carpigiana, il piccolo, lunedì 23, il figlio avrebbe ingerito un giocattolo, un pupazzetto Gatto Boy della serie I Pigiamini, lungo 9,5 centimetri e largo quattro, mentre si trovavano in una zona verde a Limidi di Soliera, a ridosso del Cavo Lama. La mamma ha poi portato il figlioletto al pronto soccorso dell'ospedale di Carpi dove è stato rianimato e trasferito al Policlinico ma, per lui, non c'è stato nulla da fare. Per far luce sulla vicenda e chiarire le cause della morte del Nicolas, la Procura di Modena ha autorizzato l'autopsia sul corpicino e i risultati dovrebbero essere consegnati a giorni nelle mani degli inquirenti. Sulle indagini, coordinate dalla Procura e svolte dai Carabinieri della Compagnia di Carpi, vi è ancora il più stretto riserbo ma pare che la macchina della madre, indagata per il reato di omicidio volontario, sulla quale il bimbo è stato portato al Pronto Soccorso accovacciato sotto al cruscotto, sarà a breve messa a disposizione dei Ris di Parma e, in particolare, degli specialisti della Sezione Biologia per rilevare eventuali indizi. Intanto la Medicina Legale del Policlinico sembrerebbe confermare che la morte di Nicolas sia riconducibile a uno stato di ipossia e che nella bocca e nella gola del piccolo non vi siano tracce di tagli o abrasioni.

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