Carrozzeria Ariani, un pezzo da novanta

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Negli Anni Venti, Ettore, al civico 7 di via Cavallotti, costruiva e riparava carri agricoli, barrocci, barroccini, militarein e landò: mezzi che fino a quel momento erano trainati dai cavalli venivano trasformati e adeguati per la trazione a motore. Quando iniziò a lavorare con lui il figlio Nilo, si trasformavano le vetture in furgoncini e autocarri per il trasporto di materiali perché negli Anni Quaranta gli ambulanti, con il megafono installato sul mezzo, solcavano le strade di campagna per andare a vendere la merce ai contadini. Sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale e alle 14 del 22 aprile, giorno della Liberazione, si sfiora la tragedia quando una bomba d’aereo americana centra in pieno l’officina causando danni molto gravi ma fortunatamente senza fare vittime. Nilo ha continuato a lavorare per cinquant’anni e ha vissuto nell’appartamento costruito nel 1956 sopra alla nuova officina in via Provinciale per Correggio (poi via Lenin) fino al 2014 quando è scomparso all’età di 94 anni. Lo ha affiancato e ha ereditato le redini dell’attività di famiglia il figlio Massimo: con lui oggi si taglia l’importante traguardo di novant’anni di attività della Carrozzeria Ariani. Non è cosa da poco. Le foto di Enrico, il bisnonno, Ettore, il nonno e Nilo, il papà sono appese nell’ufficio di Massimo insieme ai tanti riconoscimenti tra medaglie d’oro e attestati
Questa è la Carrozzeria Ariani che in novant’anni ha sempre saputo rimanere al passo coi tempi e con l’evoluzione delle automobili. I tanti cimeli conservati dalla famiglia Ariani raccontano la nostra storia. Massimo mostra una Polaroid a soffietto degli Anni ’50 corredata del flash con la lampadina. “Oggi usiamo le macchine fotografiche digitali e scattiamo anche quaranta foto alle vetture incidentate, quando in passato ne bastavano due o tre. Oggi ogni anno in archivio ci sono 600 nuove foto, mentre un tempo ci volevano alcuni anni per arrivare a cifre simili” racconta Massimo. Le soddisfazioni restano sempre le stesse. “Quando sembra impossibile poter ricostruire una macchina incidentata e invece pezzo dopo pezzo rinasce sotto i nostri occhi” afferma Massimo.
Oggi, “c’è tanta varietà – prosegue Massimo – nel settore delle macchine e l’evoluzione che coinvolge le case automobilistiche ci stimola a un continuo aggiornamento, come nel caso delle auto elettriche, per intervenire sulle quali serve un patentino specifico perché insorge l’ulteriore rischio di rimanere fulminati. Il nostro mestiere non sparirà mai perché per quanto i robot possano diventare precisi non potranno mai sostituire la manualità necessaria a una riparazione”.
Avendo ricoperto incarichi all’interno dell’associazione di categoria Cna, Massimo Ariani ha condotto anche importanti battaglie l’ultima delle quali si è conclusa nell’agosto del 2017 quando è stata sancita “la libertà di chi abbia subito un incidente di rivolgersi al carrozziere di fiducia contro le ambizioni delle lobby che volevano monopolizzare il mercato”. Mentre la lotta contro i lacci e i lacciuoli della burocrazia resta impari perché “la burocrazia uccide i piccoli e medi artigiani” commenta Ariani tirando fuori dal cassetto l’elenco dei settanta adempimenti e costi di esercizio.
Con la terza generazione di Ariani si chiude però un’epoca: “ho deciso di andare in pensione e mio figlio ha scelto un’altra strada, ma sono contento perché gli avrei lasciato solo dei pensieri”. Gli altri soci porteranno avanti la Carrozzeria Ariani, mantenendone alte la professionalità e l’affidabilità.
In considerazione anche dell’impegno profuso per la città, al di fuori della dimensione imprenditoriale, saranno in tanti a voler salutare Massimo e a celebrare  i novant’anni della Carrozzeria Ariani sabato 5 maggio, dalle 17, presso la sede di via Lenin, 8: una grande festa per brindare al futuro.
Sara Gelli