La casa delle rondini

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Hanno sfidato le perturbazioni e, nei primi giorni di marzo, in leggero anticipo, si sono lasciate ammirare anche alla Corte dei Pio. Con le loro livree blu scuro e la caratteristica coda forcuta, le rondini hanno ricominciato a riempire i cieli di Carpi.
“I primi maschi, fedelissimi alla propria casa, si stanno insediando nei loro nidi storici sotto i portici del centro ed è già possibile sentirli garrire soprattutto in Corso Alberto Pio e Piazza Garibaldi. Nei prossimi giorni arriveranno anche le loro compagne”, sorride la delegata della Lipu di Carpi, Daniela Rustichelli. Al momento il centro storico carpigiano conta ben 54 nidi, tra naturali e artificiali: “da circa diciannove anni a questa parte, a maggio, insieme alle classi seconde delle scuole elementari,  – prosegue Daniela – effettuiamo un puntuale monitoraggio delle rondini presenti. Nel 2017 le coppie che popolavano il centro storico erano 21. Ciascuna porta a termine due covate quindi abbiamo stimato che circa 120 giovani rondini siano partite dal centro della nostra città verso le mete calde in cui questi uccellini svernano”. La presenza più bassa è stata toccata nel 2012 quando si registrò la presenza di sole 10 coppie: “oggi stiamo assistendo a un lento incremento ma preferiamo essere cauti, perché purtroppo quella delle rondini è una specie in declino nel nostro Paese così come in tutta Europa”. Le cause sono molteplici e, come spesso accade, è la mano dell’uomo quella più distruttiva: “i cambiamenti climatici giocano un ruolo importante. Le stagioni partono in ritardo e le rondini durante le migrazioni vengono sorprese da perturbazioni che le fanno giungere a destinazione del tutto stremate. Poi, quando finalmente il tepore della primavera inizia a rendere il loro banchetto più ricco, l’uomo comincia a ricorrere in modo massiccio agli insetticidi, impoverendo sensibilmente la dieta di questi amici volanti. Come se ciò non bastasse, in molti paesi dell’Africa Sub Sahariana dove le rondini svernano, dal Congo alla Nigeria, al Senegal, questi uccelli vengono cacciati e catturati, contribuendo così a decimarne il numero”. Le rondini però rappresentano un indicatore biologico fondamentale, prosegue Daniela Rustichelli, “questi uccellini, infatti, popolano solo ambienti puliti e salutari”. Come se ciò non bastasse, questi volatili costituiscono un insetticida naturale di tutto rispetto: “ogni rondine è in grado di catturare  circa 170-180 grammi di insetti al giorno, ovvero sette volte il proprio peso. Insettivori preziosi per controllare il proliferare di mosche, zanzare e cimici”. Le rondini devono dunque essere difese, non solo perché il loro arrivo segna l’inizio della primavera ma anche per la fedeltà che dimostrano, anno dopo anno. “Le rondini compiono migrazioni lunghissime, arrivano da oltre 10mila chilometri di distanza pur di tornare al proprio nido. Rappresentano un simbolo di fedeltà e di buon auspicio. Nella tradizione contadina della nostra terra, la rondine rappresenta un segno di fortuna: benedetta la casa scelta da una rondinella per fare il nido, recita un antico adagio…”.
Per tutelare questi piccoli ospiti, ognuno di noi può – e deve – fare la propria parte: “nel corso del tempo – ammette la delegata della Lipu di Carpi – la sensibilità nei confronti delle rondini è aumentata fortemente tra la cittadinanza. I carpigiani sono diventati attenti e, soprattutto nel periodo in cui i rondinotti si esercitano nei primi voli, ci contattano immediatamente qualora qualche piccolo cada dal nido. Anche in questi giorni è facile imbattersi in qualcuno col naso all’insù sotto i portici, intento a guardare le rondini che ristrutturano il proprio nido…”. Uno spettacolo che merita una sbirciatina.
Jessica Bianchi

 

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