Tra arte e cibo

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Identità e metamorfosi. Armando De Nigris insiste su questi due concetti chiave per la sua azienda e i suoi prodotti, radicati nella tradizione ma capaci di non rimanerne prigionieri perché è fondamentale “avere la voglia, l’intelligenza e la capacità di cambiare. Il mondo stesso ce lo impone”. Gli artisti “sono dei visionari e la contaminazione con l’arte è necessaria, così come la creatività che ogni giorno cerchiamo di mettere nel nostro lavoro”. Sabato 3 febbraio al Balsamico Village di Carpi, c’erano il ministro Beatrice Lorenzin, il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e una platea di oltre 150 tra istituzioni, imprenditori, professionisti e rappresentanti del mondo della cultura. Una serata nata sotto il segno dell'arte con l'esposizione, per una sola notte, di sette artisti di fama internazionale e una ventina di opere, ospitate in quello che è il primo parco a tema dedicato a un’eccellenza agroalimentare del Made in Italy e realizzato dalla famiglia de Nigris nei pressi della sede del Gruppo in via Carrobbio a Santa Croce di Carpi. Inserito in un calendario di iniziative con cui il Gruppo De Nigris intende promuovere la cultura nell’Anno del Cibo Italiano, l'evento dal titolo “Dove l’arte incontra la tradizione” è diventato, grazie a questo straordinario parterre, un'occasione di confronto su temi di grande attualità, quali l'identità dei nostri prodotti e a loro competitività sul mercato globale.  Armando de Nigris che con i fratelli Raffaele Luca è alla guida del Gruppo De Nigris, è entrato nel merito delle finalità della serata: “Il Made in Italy di qualità potrà sostenersi se solo noi imprenditori perseguiremo azioni virtuose, come quelle messe in campo quest’anno dedicato al cibo italiano nel mondo”.  Parole che hanno trovato il sostegno della Ministra della Salute, impegnatasi a farsi sostenitrice nel prossimo governo della costituzione di una Authority del Made in Italy, secondo il progetto presentato da De Nigris alla Camera dei Deputati in novembre dello scorso anno.  L’esposizione e il momento conviviale, dove ovviamente l’aceto balsamico è stato protagonista di tutti i piatti, sono stati ospitati nella tinaia, caratterizzata da enormi botti dove invecchia il prezioso condimento, ma anche un moderno spazio multifunzione che accoglie ogni anno tantissimi eventi legati alla valorizzazione del prodotto. Gli artisti presenti erano Riccardo Gusmaroli, artista veronese di nascita, ma formatosi a Milano, con ben 5 opere, Massimo Kaufmann, attivo tra New York e Milano, che ha esposto 2 delle sue coloratissime tele, l’austriaco Hubert Scheibl con le sue opere informali. E poi quattro dei più noti artisti dell’area napoletana: Umberto Manzo, di cui si è potuta osservare una delle caratteristiche installazioni create con la carta, Marisa Albanese, capace di realizzare strutture delicate e poetiche Sergio Fermariello, il cui segno caratteristico diventa quasi una calligrafia e Lello Esposito, con le sue creazioni che si inspirano alla più autentica tradizione partenopea. 

Sara Gelli

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