Non si ricandiderà alle politiche del 2018, pur potendo farlo. “Torno all’Università” chiarisce l’onorevole Manuela Ghizzoni, che esclude anche di presentarsi come candidato sindaco di Carpi nel 2019 perché “abbiamo un sindaco che sta compiendo bene il proprio mandato e non vedo perché metterlo in discussione”. “Per quanto mi riguarda è terminato un percorso e, dopo essermi resa protagonista di una fase che è finita, ritorno, dopo dodici anni intensi, alla mia professione di ricercatrice all’Università di Bologna”.
Nonostante si siano succeduti tre diversi Governi (Letta, Renzi, Gentiloni) “è stata una legislatura molto feconda durante la quale si sono conseguiti importanti risultati nei settori di cui mi sono occupata”. Fra gli obiettivi raggiunti c’è quello, perseguito dall’onorevole Ghizzoni per dieci anni, della gratuità degli studi universitari per gli studenti meno abbienti (“l’Italia era l’unico Paese europeo che non aveva una legislazione adeguata”) e quello raggiunto, grazie al sostegno dell’allora viceministro Mariangela Bastico, dell’istituzione del nuovo sistema di formazione e accesso al ruolo per gli insegnanti delle scuole medie e superiori, per superare il fenomeno dei docenti precari.
“Sono soddisfatta per questi due risultati conseguiti nel tempo, con tenacia” ammette Manuela Ghizzoni.
E’ anche grazie a lei se, al ritorno dalle vacanze di Natale i ragazzi minori di 14 anni potranno uscire in autonomia dalle scuole medie. A originare la questione è stata una sentenza della Cassazione su uno specifico caso in cui si attribuiva la responsabilità di un incidente occorso a un ragazzino all’insegnante dell’ultima ora e al conducente dell’autobus.
“Gli istituti potranno contare su una norma chiara rispetto alle modalità di uscita autonoma da scuola: nell’emendamento presentato dal Pd e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, infatti, si stabilisce che i genitori possano autorizzare le scuole a consentire l’uscita autonoma al termine delle lezioni. La decisione viene affidata ai genitori perché sono gli unici capaci di valutare il grado di autonomia dei ragazzi e il contesto logistico in cui si muovono: vivere in un piccolo paese è molto diverso che in una grande città”.
La sentenza della Cassazione aveva generato grande preoccupazione tra le famiglie e rischiava di vanificare anni di progettualità delle scuole sui percorsi di auto-responsabilizzazione dei ragazzi (ad esempio con il progetto Pedibus).
“La tutela del minore resta la prima preoccupazione che dobbiamo avere tutti”.
Nonostante la fine della legislatura, l’onorevole Ghizzoni resta con la testa a Roma in vista delle prossime elezioni. Lei, che non ama definirsi renziana (meglio “democratica aderente alle grandi scuole di pensiero”), che idea s’è fatta? “La risposta invecchia nel momento in cui si pone la domanda. Il Partito Democratico porta ancora i segni di una scissione che nessuno avrebbe voluto. Il futuro è complicato e le prossime politiche un banco di prova difficile per qualsiasi forza politica. Darò una mano come ho sempre fatto cercando di evitare il dibattito meramente ideologico per rimanere nel merito delle questioni e delle competenze, rivendicando le cose fatte. Per i diritti degli studenti universitari erano 12 i milioni di euro di finanziamenti dodici anni fa e sono saliti a 266: così si fa campagna elettorale”.
Sara Gelli