Il vaccino per alcuni è vitale, ma è consigliato a tutti

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Vaccinarsi contro l’influenza sì o no? Per le categorie di persone più fragili non ci sono dubbi: il vaccino è di vitale importanza e per questo viene fornito gratuitamente dal servizio sanitario regionale, ma anche per tutti gli altri il vaccino antinfluenzale è caldamente consigliato dai medici di famiglia. “E’ un gesto di cura e responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri – spiega la dottoressa Barbara Bertacchini, medico di famiglia da oltre 20 anni con studio in via Montecassino – per prevenire l’influenza e ridurre la percentuale di diffusione del virus e, soprattutto, per evitare di infettare le persone con un sistema immunitario debilitato e dunque impossibilitate a vaccinarsi”.
Per sensibilizzare sull’importanza del vaccino, dal 6 novembre è scattata in tutta l’Emilia Romagna la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale: Non farti influenzare. Proteggi la tua salute e sono oltre 17mila le dosi di vaccino antinfluenzale pronte per la popolazione di Carpi.
“La prevenzione contro l’influenza è un affare di tutti – prosegue la dottoressa Bertacchini – che riguarda non solo il singolo individuo, ma l’intera comunità.  Nel 2016 in Emilia Romagna si sono registrati 68 casi gravi (con ricovero in Terapia Intensiva) e 32 decessi a causa dell’influenza.  Ci sono persone più fragili per cui il contagio con il virus influenzale può portare a conseguenze molto gravi come l’ospedalizzazione o persino la morte. Ma anche una persona in buono stato di salute potrebbe correre dei rischi”.
Quali sono le categorie di persone a cui il vaccino è offerto gratuitamente?
“I bambini e gli adulti con malattie croniche come diabete, asma, disfunzioni cardiache, patologie del fegato e neuromuscolari, tutti gli anziani (dai 65 anni), gli operatori medico-sanitari, le donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanza, i familiari e i contatti di persone ad alto rischio, gli addetti ai servizi pubblici essenziali (insegnanti, autisti di mezzi pubblici…) per evitare di mettere in crisi i servizi necessari alla collettività, i donatori di sangue per evitare cali nelle donazioni in periodo epidemico e il personale che è a contatto con animali per diminuire la probabilità di ricombinazioni genetiche tra virus influenzali animali e umani”.
E per gli altri?
“Tutti gli altri individui, a partire dai 6 mesi di vita, possono vaccinarsi.  Il vaccino è acquistabile presso qualsiasi farmacia; nel caso di adulti la somministrazione viene effettuata direttamente dal proprio medico di famiglia, mentre per i bambini i genitori possono rivolgersi al proprio pediatra che saprà indirizzarli alla Pediatria di Comunità per la vaccinazione. Il vaccino impiega circa 2 settimane a fare effetto e pertanto il periodo più idoneo per vaccinarsi è compreso tra novembre e dicembre”.
Come sarà l’influenza di quest’anno e quando è previsto il picco epidemico?
“I dati che ci arrivano dall’Australia, dove l’influenza è già arrivata, ci parlano di un virus dall’aggressività medio-bassa, che però ha registrato un incremento della diffusione. C’è da tenere conto però che in Australia c’è una percentuale bassissima di vaccinati”.
Da quest’anno la Regione lancia inoltre la campagna di vaccinazione contro lo pneumococco, anch’essa gratuita per le persone a rischio, rivolta nello specifico a donne e uomini di 65 anni.
“E’ una campagna pilota in Emilia Romagna, promossa in concomitanza con la stagione influenzale, ma che si può estendere a tutto l’anno. A differenza dell’influenza, il rischio di contrarre il batterio dello pneumococco c’è tutto l’anno e per questo ci si può vaccinare in qualsiasi periodo. Ci tengo a ricordare che lo pneumococco è causa di malattie invasive molto gravi (polmonite, meningite e sepsi) che possono anche essere mortali”.
E ai no-vax cosa vuole dire?
“Che la scienza non è opinabile e l’esperienza storica ci dimostra quanto i vaccini abbiano contribuito a ridurre notevolmente la mortalità infantile e non solo. I vaccini sono sicuri. E’ vero che come tutti i farmaci, possono avere degli effetti indesiderati, ma la maggior parte delle reazioni avverse (un braccio dolorante o un modesto rialzo febbrile), è in genere lieve e transitoria. Gli eventi gravi sono invece estremamente rari. E’ molto più probabile che la salute venga gravemente compromessa da una malattia prevenibile da vaccinazione che dalla vaccinazione stessa. In definitiva, i benefici superano di gran lunga i rischi e, in assenza dei vaccini, i danni o i decessi causati dalle malattie prevenibili sarebbero molti di più”.
Chiara Sorrentino

 

 

 

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