La maratona della legalità

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Il 22 novembre la Corte dei Pio dedica un’intera giornata al tema dei diritti e della legalità: una piccola maratona che inizierà alle 9, tra le mura del Teatro Comunale con lo spettacolo organizzato da alcune scuole delle Terre D’Argine dal titolo Vivere la legalità è vivere la Libertà – iniziativa che rientra in un più ampio progetto finanziato dal MIUR. La scuola capofila è l’Istituto Comprensivo di Novi ma a partecipare sono anche il Liceo Fanti, le scuole medie Focherini, Alberto Pio e quella di Campogalliano –  e si concluderà in serata col concerto dei Flexus, This land is your land.

L’obiettivo della giornata, alla quale parteciperanno anche il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Giuseppe Schena, l’assessore alla Legalità delle Terre D’Argine, Roberto Solomita e l’assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Novi di Modena, Elisa Montanari, è evidente: rendere i ragazzi dei veri e propri comunicatori di legalità. Alle 11 spazio a La Costituzione siamo noi: spettacolo teatrale, nato nel 2006, sui principi fondamentali della Costituzione Italiana e rivolto in modo specifico alle scuole medie e superiori di Carpi, con Stefano Cenci e la band dei Flexus. Un monarca despota e vanitoso, un giudice coraggioso che racconta di un paese immaginario, un impiegato precario di un call center, un immigrato africano discriminato in Trentino, sino ad arrivare a un muratore pugliese padre di famiglia quale eroe dei nostri tempi: sono solo alcune delle voci che, all’interno di questo spettacolo, raccontano la nostra Costituzione. Uno spettacolo graffiante e ironico che vuole leggere e approfondire i principi fondamentali della Costituzione Italiana a sessant’anni dalla sua approvazione, partendo dall’Assemblea Costituente e arrivando ai giorni nostri, evidenziandone i contenuti di estrema attualità e proponendosi con un’intenzione innanzitutto conoscitiva.  I testi di Piero Calamandrei, Gherardo Colombo, Ascanio Celestini, Marco Paolini, Voltaire, Nelson Mandela prendono forza sulle musiche suonate dal vivo dai Flexus. Alle creazioni originali del gruppo, si accostano rielaborazioni di brani di Pink Floyd, Francesco De Gregori, Dario Fo, Enzo Jannacci e Caparezza. Il rock si fonde alla recitazione dirompente dell’attore e regista carpigiano Stefano Cenci che tra parodie divertenti e momenti toccanti coinvolge i ragazzi in modo diretto, trascinandoli in un lungo crescendo emotivo. La giornata si concluderà alle 21, sempre al Comunale, col concerto dei Flexus, This land is your land, rivolto a tutta la cittadinanza e a ingresso libero, dove le canzoni della band intrecceranno le tematiche trattate nella giornata. 

Il concerto prende le mosse dalle parole di una canzone del songwriter americano Woody Guthrie: raccontare in musica il rapporto tra gli uomini e le proprie terre. Un viaggio che affianca i nuovi brani della band a un secolo di canzoni di “terre e libertà”. Dal Messico a Cuba, dall’Irlanda al Sud Africa, dai Balcani alla Spagna, per poi giungere in Italia. Luoghi, lingue e tempi diversi che hanno una sola voce: quella dell’uomo che canta la sua terra, dell’emigrante costretto ad abbandonare la sua casa, dell’oppresso che lotta sotto l’occupazione. Resistenze sempre antiche e sempre attuali che diventano canto di lotta, di gioia, di speranza. Alla formazione classica dei Flexus composta da Gianluca Magnani (voce e chitarre), Daniele Brignone (basso) ed Enrico Sartori (batteria e percussioni), si affiancano il virtuoso violino di Mario Sehtl (da Sarajevo), la suggestiva voce di Elisa Meschiari, il polistrumentista Alessandro Pivetti al pianoforte, fisarmonica e percussioni, Enrico Pasini a tromba, flicorno e tastiere e Sebastiano Fagnani alle percussioni.

Il concerto parte dall’antica ballata The foggy dew che racconta un episodio delle lotte dell’indipendenza irlandese di inizio secolo per arrivare alla Shosholoza che Nelson Mandela cantava durante la sua prigionia fino a toccare una Cielito lindo completamente riarrangiata, simbolo dell’identificazione del popolo messicano e giungere agli antichi ritmati canti degli scaricatori del porto di New York. Ai brani tradizionali sono affiancate alcune nuove produzioni originali dei Flexus che creano ponti narrativi tra i brani del concerto, tratteggiando storie di singoli uomini e il rapporto con la terra da cui provengono. Un viaggio di musiche e parole lontane che raccontano fatti sempre più vicini, in un vortice di ritmi, lingue, suggestioni e speranze che vuole fondere pensiero e divertimento. Durante il concerto, l’attrice Roberta Biagiarelli porterà alcune sue testimonianze dirette dei suoi ripetuti viaggi in Bosnia, Macedonia e Israele. 

J.B.

 
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