Produrre meno rifiuti e assicurare che ciascuno paghi per quanto ‘butta’. A questo puntano il premio di 4,2 milioni di euro in arrivo entro novembre agli 82 Comuni dell’Emilia-Romagna che hanno ridotto di più la produzione dei rifiuti nel 2016 e il Protocollo d’intesa siglato con Anci e Atersir, presentato oggi a Bologna al convegno Verso la tariffa puntuale: strumenti e opportunità. Tra gli intervenuti, oltre all’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, il presidente Atersir, Tiziano Tagliani, e il delegato Anci Emilia-Romagna, Michele Giovannini. Hanno inoltre portato esperienze concrete di attuazione della tariffa puntuale sul proprio territorio, Tiziana Benassi, assessore all'ambiente del Comune di Parma, Simone Tosi, assessore all'ambiente del Comune di Carpi (Mo), e Daniele Morelli, sindaco di San Giovanni in Marignano (Rn).
L’accordo prevede di elaborare un modello-tipo di regolamento per il passaggio alla tariffazione o al tributo puntuale in tutti i Comuni emiliano-romagnoli entro il 2020, come previsto dal piano dei rifiuti: un sistema che permette di calcolare la bolletta dei rifiuti anche in base alla reale produzione di rifiuto conferito da ogni utente. Il testo sarà presentato a tutti i portatori di interesse e quindi si aprirà una fase di consultazione e condivisione per giungere alla sua approvazione a inizio 2018.
“La tariffa puntuale è orientata a una maggiore equità perché non si fonda più solo sulla base dei metri quadri dell’abitazione o dell’ufficio e del numero dei componenti della famiglia. Gli utenti vengono responsabilizzati: chi differenzia, risparmia- spiega l’assessore Gazzolo-. Questo modello è già applicato in 48 Comuni emiliano-romagnoli e permette di raggiungere risultati ambientali importanti anche in termini di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti”.
Proprio con il fondo incentivante previsto dalla legge regionale sull’economia circolare sono stati assegnati oltre 4,2 milioni a 82 Comuni più virtuosi, dove nel 2016 la produzione dei rifiuti indifferenziati è scesa sotto il 70% della media regionale calcolata per abitante equivalente. Si tradurranno in sconti nelle bollette dei cittadini e delle imprese.
In particolare, nel modenese sono otto i Comuni virtuosi: Carpi (448.410,60 euro con un quantitativo di rifiuto indifferenziato di 49 chilogrammi per abitante equivalente); Medolla (54.580,96; 33 kg/ab.e.); Novi – Soliera (227.451,94; 30 kg/ab.e.); San Possidonio (12.728,56; 88 kg/ab.e.); Nonantola (78.434,40; 63 kg/ab.e.); Castelvetro (16.283,22; 109 kg/ab.e.); Fiorano (57.852,61; 99 kg/ab.e.); San Cesario (9.279,31; 107kg/ab.e.).
“La diffusione della tariffazione puntuale-prosegue Gazzolo- è strategica per raggiungere gli obiettivi sfidanti fissati nella strategia regionale: possiamo riuscirci con una grande azione di squadra come quella che stiamo mettendo in campo, che vede nella collaborazione dei Comuni e di Atersir un nodo determinante e imprescindibile”.
I Comuni più virtuosi Al vertice della classifica, per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti prodotti, si trova il comune di Novi di Modena – Soliera, nel modenese, che con 30 chilogrammi per abitante equivalente beneficerà per l’anno 2016 di oltre 227 mila euro. Nelle altre province, il primo a Parma è Fontevivo (50 chilogrammi per abitante equivalente); a Bologna è Monte San Pietro (61); a Ferrara Formignana e Poggio Renatico (85); a Piacenza è Podenzano (72); a Reggio è Cavriago (66), a Rimini, San Giovanni in Marignano (104) e a Forlì-Cesena, Bertinoro (102).
I dati sulla produzione dei rifiuti sono calcolati in relazione al numero di abitanti equivalenti definito in base alla popolazione residente, ma anche a chi occupa una seconda casa, a turisti, studenti universitari, attività commerciali e produttive che conferiscono parte dei propri rifiuti al servizio pubblico di raccolta./BB