Una delle più antiche sostanze naturali di tradizione medica potrebbe aiutare a controllare il diabete. Nella medicina ayurvedica la corteccia della cannella era usata come antiemetico, antidiarroico, antiflatulenza e come generico stimolante. Le evidenze scientifiche moderne su questa spezia sono davvero numerose. Un recente studio ha evidenziato una potente attività antibiotica e ha posto l’attenzione per le possibili implicazioni nel ridurre i livelli ematici di glucosio, nel diminuire la pressione sanguigna e nell’abbassare i livelli sierici di colesterolo. Molto recenti sono gli studi riguardanti le proprietà antidiabetiche: è emerso come contribuisca a ridurre significativamente anche del 10% i livelli plasmatici di glucosio. Come agisca non è ancora chiaro anche se tale proprietà pare essere correlata all’alto contenuto in fibre e all’alto potere antiossidante della cannella. Si potrebbe affermare che una regolare inclusione nella dieta della cannella, pianta originaria dello Sri Lanka e della Malaysia, potrebbe avere un effetto benefico in soggetti con diabete di tipo 2 l diabete di tipo 2, chiamato anche non insulinodipendente. Questo tipo di diabete è quella forma caratteristica dell’età adulta, in cui il pancreas produce ancora insulina, ma le cellule sono diventate meno sensibili alla sua azione e quindi, di fatto, l’insulina non riesce a svolgere efficacemente il suo compito di far penetrare nelle cellule il glucosio presente nel sangue (fenomeno dell’insulino resistenza). I ricercatori hanno osservato anche che l’assunzione di cannella abbassa significativamente la velocità di svuotamento gastrico e determina un’importante diminuzione del rialzo glicemico. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per stabilirne l’efficacia terapeutica. In ogni modo, vista le delicatezza della malattia, se pensate di utilizzarla come aiuto, è sempre meglio consultare prima il medico o il proprio specialista.