La Fondazione non cederà le quote di Aimag

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A mettere la parola fine, almeno per ora, sulla questione relativa alla cessione della partecipazione di minoranza detenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi in Aimag spa è stato il Consiglio di Indirizzo dell’ente: nella seduta del 19 dicembre, il CdI ha infatti deliberato di non procedere con la liquidazione delle quote pari al 7,5% del capitale sociale e iscritte a bilancio per un importo di 10 milioni di euro. “La scelta del Consiglio – ha dichiarato il presidente Giuseppe Schena – conferma che non era stato concluso alcun accordo, né erano stati assunti impegni da parte della Fondazione in fase di trattativa, bensì che ogni decisione è sempre stata correttamente rimessa alla libera volontà dei consiglieri”. L’indiscrezione trapelata dall’ente relativa a un ipotetico concambio delle azioni Aimag in Hera aveva immediatamente scatenato la reazione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle delle Terre D’Argine, i quali avevano denunciato l’operazione come “non percorribile dal punto di vista giuridico”. Per i consiglieri pentastellati Monica Medici ed Eros Andrea Gaddi l’iter dettato dalla normativa vigente è chiaro: “dapprima occorre definire il prezzo delle azioni, poi occorre mandare una lettera al Consiglio di Amministrazione che, a sua volta, deve convocare i soci della multiutility affinchè siano messi al corrente della volontà di vendere il  pacchetto azionario. In questo modo più soci potrebbero mostrarsi interessati all’acquisto liquidando il 7,5% oggi in mano alla Fondazione. Hera non può farci scacco matto”. Accuse che il presidente ha respinto al mittente in quanto “non corrispondenti al vero nonché lesive dell’onorabilità della Fondazione stessa. Il nostro ente ha compiuto fino in fondo il proprio dovere, assumendosi la responsabilità di valutare e approfondire, tramite un dibattito aperto e partecipato, tutti gli elementi disponibili, che confermano innanzitutto la piena legittimità dell’operazione sotto il profilo giuridico e patrimoniale”. Pur valutando favorevolmente l’opportunità offerta dall’eventuale conclusione del concambio con azioni Hera Spa, che avrebbe garantito alla Fondazione il conseguimento di una significativa plusvalenza, quantificata in 5 milioni di euro, con un positivo impatto sul patrimonio, sulla futura redditività e un conseguente incremento delle risorse dedicate alle erogazioni, il Consiglio di Indirizzo, con 11 voti contrari, 6 favorevoli e un astenuto, ha deliberato di non approvare la cessione, al fine di non condizionare le determinazioni che vorranno assumere i soci pubblici di Aimag Spa, ritenendo non sufficientemente chiara la ricaduta nel contesto socio-economico locale dell’opzione in esame. Il presidente nell’ultima settimana ha poi più volte ribadito il lavoro di analisi – e pulizia – delle varie partecipazioni della Fondazione, da Unicredit al Banco Popolare, fatto da due anni a questa parte: “un percorso teso a salvaguardare nel tempo, un bene prezioso, ovvero il patrimonio. Nella nostra volontà di discutere del futuro della partecipazione in Aimag non vi è dunque nulla di eccezionale; a esserlo è il fatto che da 14 anni a questa parte si cerchi di definire un assetto alla municipalizzata. Assetto che dev’essere deciso dalla maggioranza pubblica della proprietà: noi non abbiamo alcuna intenzione di sostituirci alla politica”.
La questione è però lungi dall’essersi risolta: il tema verrà infatti ripreso dopo la pausa natalizia per riconsiderare la posizione della Fondazione alla luce degli elementi di novità emersi nel corso della valutazione e degli orientamenti che verranno espressi dal Patto di Sindacato di Aimag. Nel frattempo è stato invece giudicato ammissibile dall’Organo di Controllo il quesito referendario comunale (Volete voi che il Comune di Carpi non venda azioni di Aimag e che esprima il voto contrario, nell’assemblea dei soci, a operazioni di incorporazione o fusione societaria?) in cui si chiederà ai cittadini di esprimere il proprio parere sul futuro di Aimag. A comunicarlo è il Comitato Acqua Pubblica di Carpi che “si oppone alla liquidazione di Aimag, azienda che consente ai comuni di determinare le scelte politiche in settori strategici per il governo del territorio, e considera il suo traghettamento verso Hera alla stregua di un saccheggio del patrimonio della comunità locale”.
Il Comitato Acqua Pubblica ha pertanto iniziato la raccolta di firme necessaria per ottenere l’indizione del referendum comunale, che avverrà mediante banchetti in Piazza Martiri e mediante assemblee pubbliche in corso di organizzazione.
Jessica Bianchi