Chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori

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E’ uscita la mappa di circolazione per la città di Carpi coi provvedimenti di limitazione al traffico fino al 31 marzo, mappa orgogliosamente allargata rispetto agli anni precedenti.
Un sito comunale la intitola “Liberiamo l’aria”, aggiungeremo “E imprigioniamo i cittadini”. Praticamente chi non ha un’auto nuova di zecca non può uscire di casa dopo le otto e trenta per cinque giorni lavorativi a settimana (più alcune domeniche), né rientrarvi fino alle diciotto e trenta nel caso sia uscito di buon’ora.
Ovviamente ci sono le deroghe, alcune normalmente dovute (per handicap, per esempio), altre di puro stampo demagogico: se siete poveri potete circolare. Vi fate fare l’ISEE in un patronato, non dovete superare i 14.000 euro l’anno, e potete girare con una sola macchina per famiglia. Ma se avete più di un’auto per famiglia che razza di poveri siete?
Se siete invece una famiglia classica, e avete due auto, una più importante e una macchinina di riserva per andare a lavorare, a far la spesa, magari di utilizzo secondario (a Carpi è un esempio frequentissimo), se non siete né poveri né ricchi che fate? La macchinina la buttate, anche se avevate messo i filtri antiparticolato, e ne comprate una nuova, così sale il PIL e facciamo contento Marchionne. Compriamo la macchina nuova mentre le famiglie sono in crisi?
Vi sono comunque 71 tipi di deroghe ufficiali più altre locali e, se andiamo a vedere, può darsi che ci rientriamo. Così è salva l’immagine ambientalista e sono salvi anche i voti alle elezioni perché i veicoli circolanti saranno comunque tanti e ci vorrà pure qualcuno che controlli il rispetto di queste deroghe. I vigili? Mentre sono in sciopero? E gli uffici che rilasciano le deroghe già sovraccarichi come si regoleranno?
Se per caso andate a protestare in municipio, vi dicono (è già successo) che lo ha deciso la regione. Se obiettate che in Regione, a Roma, a Carpi sono gli stessi che governano, vi dicono… niente, perché non sanno cosa rispondere.
L’informazione di quanto doveva avvenire è stata data con un preavviso di cinque (!) giorni così si riduce il tempo per andare a protestare, dopo ognuno sarà impegnato a cercare parenti da caricare in macchina per raggiungere il numero di tre e rientrare in una delle deroghe.
Le cose che diciamo qui non stanno a dimostrare che vogliamo l’aria inquinata dalle polveri sottili, stanno a dimostrare che i provvedimenti sono sempre improvvisati, in quanto tali sono inutili, e non si vede mai qualcosa di seriamente incisivo.
Prevediamo anche l’ennesima mazzata per i negozi del centro storico, già in difficoltà a causa della crisi economica e della concorrenza della grande distribuzione.
Le azioni non demagogiche da fare ci sono, richiedono tempi più lunghi di cinque giorni, richiedono di alzarsi dalla sedia e andare in cerca di soldi, ma se non si comincia non si finisce di certo.
Serve il sottopasso per attraversare la ferrovia in via Roosevelt- Manzoni, proposto dall’ingegner Nando Lugli, per evitare auto ferme con motori accesi a lungo.
Serve avere piste ciclabili che congiungano tutta la città, non gli attuali percorsi a ostacoli e marciapiedi dipinti, devono essere piste belle lisce come quella di via Peruzzi per invogliare a lasciare a casa l’auto, serve avere un treno che passi quando è ora, possibilmente pulito.
E, se proprio il governo vuole farci comprare auto nuove, servono almeno incentivi, come succede sempre in questi casi.
Ecco, se vedremo muoversi qualcosa di strutturale, anche se non pronto subito, ci sobbarcheremo più volentieri la nostra prigionia all’interno della città.
Lista Civica Carpi Futura