Doveva essere l’incontro risolutore, quello che nell’intenzione di Elisa avrebbe definitivamente chiuso una relazione ormai usurata. Aveva deciso così di ritornare in quella casa in zona Sidoli a Parma dove per qualche tempo aveva vissuto insieme a Luigi, prendere gli ultimi abiti rimasti e dire addio. Forse quella parola non è riuscita nemmeno a pronunciarla. Elisa Pavarani, 39 anni, operaia, nata a Parma ma residente in provincia a Sala Baganza, è stata uccisa sabato sera, 10 setembre, con almeno quattro fendenti al corpo. Su di lei si sarebbe accanito con un coltello Luigi Colla, parmigiano di 42 anni, l’ex compagno che non si dava pace per quella storia d’amore finita. E’ il sesto femminicidio registrato nel 2016 nella nostra Regione. In risposta ai sempre più assidui fatti di cronaca legati alla violenza sulle donne e ai femminicidi, le associazioni Udi, Vivere Donna, Cif e Amnesty International di Carpi in difesa dei diritti delle donne si sono unite per trovare una modalità di comunicazione attiva, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza e trasformare il cuore della piazza di Carpi in un luogo di confronto e costruzione del futuro. Nell’area antistante il palazzo municipale sarà allestito un atelier cittadino condotto da Chiara Beschin, arte terapeuta, attivo nelle giornate di sabato 17 settembre alle 18, 8 ottobre alle 17, domenica 16 ottobre alle 17 e che avrà la sua conclusione in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre.
“Tramite la tecnica del Caviardage – Found Poetry (metodo Tina Festa) sarà allestita una porta – spiega la carpigiana Chiara Beschin – che nella sua dimensione simbolica è una porta chiusa alla violenza. La cittadinanza è invitata a donare un proprio atto poetico di speranza. Il metodo caviardage é una tecnica creata per cercare poesie nascoste in qualsiasi tipo di testo, in romanzi, saggi, poesie, canzoni, articoli di giornale. Nasce come pratica di censura, una bella provocazione e atto trasmutativo in un’occasione come questa per ritrovare frasi autentiche, frasi di libertà e dare voce a quel femminile che vogliamo richiamare.
Nel suo potenziale vedo uno spazio di incontro, di ricerca e di scambio poetico, ma soprattutto di esperienze di vita da condividere. L’arte permette in questa modalità simbolica di avvicinarci con maggiore consapevolezza e responsabilità a questi temi caldi che sono in attesa di una risposta imminente. Per cui da tecnica di censura il caviardage si trasformerà in tecnica di base di annerimento di alcune parti di un testo (frasi, parole) che non ci servono, affinchè ciò che resta possa essere messo in luce e comunicare in modo chiaro il nostro atto poetico”. A disposizione ci sarà un kit “per permettere alla piazza di rispondere in prima persona al tema della violenza sulle donne. Gli elaborati resteranno appesi alle sagome perché il libero messaggio personale resti alla comunità”. L’intera documentazione sarà poi presentata in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.
Sara Gelli