In sella! Parenzana, arriviamo

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Prima di decidere la meta, confessano di averci messo un po’. L’appuntamento di quest’anno è anche un anniversario importante per i cinque carpigiani che esploreranno una nuova meta a cavallo di una due ruote. Alla partenza, il 21 di luglio, saranno infatti dieci anni che Mario Lanza, Vanni Fregni, Paolo Picciati, Barbara Tadolini e Claudio Giaroni, prima amici e poi compagni di bicicletta, condividono per quattro giorni la stessa passione. Seguiranno il tratto di una linea ferroviaria dismessa nel 1935, dichiarata la ciclabile più bella d’Europa. Si tratta della Parenzana, la vecchia Trieste-Porec, in italiano Parenzo. Con 133 chilometri di pedalate attraverseranno tre Stati: Italia, Slovenia e  Croazia. “Arriveremo a Trieste in macchina e poi da lì inforcheremo la sella”, puntualizza Mario Lanza. “Dopo 44 chilometri saremo a Porto Rose, ci svagheremo un po’ tra mare e terme, così saremo tonici per gli 89 chilometri che ci aspettano il giorno seguente per arrivare al capolinea, Porec”. Subito alla meta? “Se Vanni ce la fa, sì”, ironizza Mario, solleticando l’ironia degli altri. “Poi – continua Vanni – ci fermeremo a Grisignana, uno dei paesi più popolati, con ben 773 anime”. Movida assicurata, insomma. “Te lo sapremo dire”, aggiunge Barbara che, nonostante il tentativo di aumentare le quote rose del gruppo, resta l’unica donna al manubrio. Una quattro giorni in bici lascia il tempo alla vista e a tutti i sensi di godere della lentezza delle immagini che scorrono. Immergersi nella natura e pedalare stimola la produzione di ormoni del benessere. “Ogni anno, questi viaggi mi aiutano ad ascoltarmi di più, a riflettere sui miei atteggiamenti in gruppo e a rendermi conto che a volte la stanchezza fa dire cose che non si pensano”, confida Barbara, dando al tour un che di analitico. Tutti d’accordo? “Mah?! Alla nostra età non si cambia più, si può imparare però a smussare gli angoli, a far fronte alla difficoltà con più consapevolezza. E la bicicletta, complice gli scenari meravigliosi, di sicuro invita a farlo”. Una curiosità: come vi siete preparati? “Ci troviamo spesso per pedalare, magari nel fine settimana o appena si può. Stamattina, per esempio, abbiamo percorso la Correggio-Bagnolo, un’altra ferrovia dismessa. Pochi chilometri, ma un tratto interessante”, sostiene Vanni. Che anticipa: “mi sa che a ottobre faremo anche la ferrovia dismessa di Spoleto, la più bella d’Italia”. Prima di parlare della miss pista ciclabile nostrana, però, li attendiamo al varco dell’ingresso dei Pio, di rientro dalla manche annuale sulla due ruote di rito. Con 266 chilometri di bellezza negli occhi.
Antonella De Minico

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