La partita per Aimag si fa sempre più complicata e il fatto che l’Assemblea dei Soci riunita martedì 28 giugno non sia arrivata a decidere i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione ne è la dimostrazione. Se all’interno del patto di sindacato si arriverà comunque a un accordo sulle nomine, resta il conflitto sul futuro della multiutility intenzionata ad arrivare a una fusione ma con chi? Le manifestazioni di interesse sono state avanzate da Hera Bologna, Tea Mantova e Piacere Aimag insieme a Estra: il Patto di sindacato tra i Comuni soci di Aimag sta valutando le proposte di approfondimenti richiesti ai soggetti ed “entro luglio i Comuni si impegnano a presentare nei Consigli Comunali la sintesi delle proposte” recitava il comunicato stampa. In un clima da ‘tutti contro tutti’ però le indiscrezioni fuoriescono dal Patto di sindacato per approdare sui giornali prima ancora che nei Consigli Comunali convocati il 21 gennaio ma poi snobbati. A sottolinearlo è Anna Azzi della lista civica Carpi Futura che, in riferimento agli articoli di stampa, ironicamente commenta: “evidentemente è stata fatta una nuova richiesta di manifestazioni di interesse, un follow-up delle manifestazioni precedenti con probabile richiesta di esplicitare meglio il modello di partnership. Così si evince dall’articolo. Io, Anna Azzi, consigliere comunale di Carpi, comune socio con la maggior quota di partecipazione pari al 20,47%, non ne sapevo nulla. Come mai? Evidentemente a pensar male si fa peccato”. E la Azzi continua: “l’articolo parla di proposte di fusione. Vuoi vedere che è stato esplicitamente richiesto di descrivere il modello di partnership pensato e finalizzato alla fusione? Eppure l’unica società a parlare esplicitamente di fusione, nel primo round di richiesta di manifestazioni di interesse era stata Hera… Come mai si è usato il termine fusione? Evidentemente a pensar male si fa peccato”. La Azzi cita ancora articoli di stampa in cui si legge che Hera mostra i muscoli – scrive il giornalista – il colosso emiliano propone due progetti di scalata e vuole razionalizzare gli uffici. I mantovani pensano al voto triplo mentre reggiani & C puntano sullo status quo. Insomma l’articolo offre un’immagine di Hera forte, dotata di muscoli e di idee chiare. Meno nitida l’immagine dei competitor. Vuoi vedere che chi ha fornito l’informazione tifa un po’ per Hera? Nell’articolo si legge che un mese è la tempistica che dovrebbe portare i comuni soci di Aimag a definire il bando che poi decreterà il futuro partner con cui mirare alla fusione, ma perché io non ne sapevo nulla? E poi, quando? Tra un mese? Quando siamo tutti al mare e in montagna e l’opinione pubblica è quieta e silenziosa? I Consigli comunali saranno informati su questo non c’è alcun dubbio – conclude la consigliera di Carpi Futura – peccato che siano informati a cose fatte. Peccato che la stampa sia stata informata prima. Vi sembra corretto questo? E quindi i Consigli Comunali a cosa servono? A dare ai cittadini una flebile parvenza di democrazia? Ma a pensar male si fa peccato. Pettegolezzi dicono che Hera stia lavorando sodo per garantire poltrone a qualche sindaco indeciso. Certo questo non si può scrivere. E’ un pettegolezzo e non è politically correct! E poi, si sa, a pensar male si fa peccato”.