9 TREND CHE LA TUA AZIENDA DEVE SAPERE

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Ecco 9 punti essenziali che la tua azienda deve assolutamente sapere:

1) Facebook è la nuova TV
Non tutti sono su Facebook, ma sicuramente tantissimi. L'abitudine di molte persone è di considerare la bacheca del social network di Zuckerberg alla stregua della tv: ci si collega per sapere quali sono le novità. 

Sempre più Facebook e sempre meno TV, soprattutto considerando gli orari serali dove la connessione a Facebook raggiunge il suo picco. Addirittura l'ultima ricerca Reuters ha evidenziato che i giovani tra i 18 e 24 anni, il 28% si affida ai social per le news e solo il 24% alla tv. 

Le persone passano sempre più tempo su questa piattaforma e di conseguenza le aziende per intercettare i potenziali clienti investono risorse che una volta dedicavano ai media tradizionali. I vantaggi della pubblicità su Facebook sono diversi: la velocità, la possibilità di profilazione (sesso, età, località, interessi, professioni e tanto altro) e il costo sicuramente inferiore a tutti gli altri canali. Poi rispetto alla tv non si può cambiare canale durante gli spot. Per avere successo con una campagna sponsorizzata su Facebook non bisogna improvvisare, serve un obiettivo chiaro, un messaggio e un'immagine accattivante ma di facile comprensione e un invito all'azione chiaro. E – cosa molto importante da sapere – considera che il 70% delle persone usa Facebook dal cellulare.

2) Social più riservati, vince Whatsapp
Allo stesso tempo Facebook potrebbe essere arrivato al massimo della sua diffusione, gli "amici " sul social network non coincidono con quelli reali, le persone commentano tanto, ma scrivono meno post di proprio pugno. Per le conversazioni tra amici ormai si sceglie WhatsApp (e/o Telegram), dove solo quel gruppo di persone possono vedere i messaggi, funzione che sarebbe anche attivabile su Facebook Messanger

Una ricerca recente ha inoltre dimostrato che l'82% delle condivisioni non avviene sui social ma sui cosiddetti "dark social" ovvero tramite servizi di messaggistica (Whatsapp, Telegram, etc,), email e messaggi. 

3) Le vendite online cresceranno in modo esponenziale
Può sembrare banale a dirlo. Ma le vendite online non si combattono, il mercato non si combatte, nel mercato ci sei e devi darti da fare, punto. Nei primi anni i media tradizionali hanno fatto di tutto per combattere internet, sembrava che sul web ci fosse l'inferno e nella vita reale il paradiso, ricordate, le truffe online, che in realtà sono una percentuale minima rispetto a quelle reali.

Le vendite online cresceranno ancora di più, siamo indietro rispetto a Usa, Uk e Germania ma il trend è inarrestabile. Conosco aziende che hanno timore di vendere online perché i loro attuali clienti (negozi e distributori) potrebbero non gradire. Dispiace dirlo, ma nel vostro settore già vendono online e quando voi penserete di essere pronti potrebbe essere troppo tardi. 

4) Ma il negozio non morirà
La trasformazione è già in atto da anni, il web la sta accelerando. Un tempo in una piccola città c'erano 2 negozi di mobili, 10 pizzerie e 1 punto vendita di scarpe. Da anni con la liberalizzazione delle licenze si può aprire un negozio ovunque. 

Determinati generi soffrono della concorrenza online, ma serviranno sempre. Il negozio specializzato in articoli per il tennis e che ti accorda bene la racchetta ci sarà sempre. Possono soffrire i negozi che rivendono prodotti facilmente trovabili (grande distribuzione e internet) soprattutto senza una specializzazione, che non necessitano di una consulenza pre-acquisto. 

Non c'è più spazio per il generico, se sei in un settore affollato prova a specializzarti in una nicchia, ad esempio nel mio ultimo corso ho parlato di pizzerie senza glutine. In ogni città comunque il negozio rimane il punto di riferimento per persone adulte che sono abituate a fare acquisti in questo modo.

5) Da pc usi internet, dal cellulare usi le app. Ma non farla per la tua azienda
Da pc quasi tutti navigano, dal cellulare solo il 15%. Pensaci, il tempo che siamo sul pc lo passiamo praticamente tutto online a visionare pagine web. Ma quando ci troviamo col nostro cellulare è diverso. Sono le app a farla da padrona, passiamo solo il 15% del tempo a navigare e il resto sulle app, che sia la posta, Facebook, Meteo, Intagram o altro. 

A questo punto penserai che avere un'app aziendale può servire. E invece no, non ti serve, a meno che non puoi arricchire l'esperienza per il tuo cliente rispetto al sito web. Piuttosto pensa a migliorare la visione da cellulare del tuo sito web, e ricorda che da oltre un anno Google penalizza i siti non ottimizzati per mobile.

6)Persone che entrano nel tuo negozio, s'informano dei tuoi prodotti, li provano, li fotografano ma poi li comprano online da un'altra parte a un prezzo inferiore.

Il fenomeno si chiama SHOWROOMING e non è di facile soluzione per i commercianti. Sono esclusi i franchising perché fanno capo a un brand che probabilmente impone prezzi uguali sia online sia nei negozi e i negozi-produttori, come un fornaio ad esempio. 

Come risolvere il problema:
a) SPECIALIZZARSI. Se nel mio negozio vendo ad esempio scarpe da running e riesco a dare consigli utili e informazioni tecniche in base alla tipologia del piede e della costituzione fisica del cliente sto dando un servizio, ancora meglio se posso PERSONALIZZARE il prodotto in base alle necessità del cliente.

b) PREZZO. Accetto il gioco e adeguo il mio prezzo a quello che il cliente è riuscito a trovare sul web. In questo caso realizzo la vendita grazie al web che mi ha portato il cliente in negozio, al contrario dello showrooming in pratica. Posso eventualmente tenere il prezzo di listino e regalare un gadget.

c) EMOZIONI. Vuoi mettere provare una cosa che ti va bene e portarla via subito rispetto che dover correre online a comprarla? Devi sfruttare questo appiglio "sentimentale" per convincere il cliente che è più emozionante uscire col pacco, invece che aspettare giorni. Si può giocare in questo caso sul proporgli di tenere l'abito/articolo indosso.

7) Prima fu Apple, poi Samsung. Ora Huawei se li mangerà
La californiana Apple, la coreana Samsung e ora la cinese Huawei (pronunciato "huà uéi"). Sapete com'è la Cina. Gli diamo la produzione, la imparano e poi si fanno il loro marchio e aggrediscono il mercato. Senza conoscere il marchio Huawei, molti pensano che sia un brand di poco conto e magari un po' sfigato.

Ma sapete quando è nata Huawei? Nel 1987, si è sempre occupata di produzione e commercializzazione di prodotti, di sistemi e di soluzioni di rete e telecomunicazioni. Poi nel 2013 ha lanciato il primo smarthphone e sta già conquistando il mercato. Huawei è una società privata di proprietà dei suoi dipendenti, investe oltre il 10% del suo fatturato annuo in ricerca e sviluppo, settore in cui è impiegato circa il 45% dei suoi dipendenti, possiede 40 centri specializzati ed è tra i leader al mondo per numero di brevetti depositati, 36.500 al 2013. Può bastare?

8) Avanti tutta coi video aziendali
La comunicazione soprattutto per i più giovani è sempre più veloce, non c'è voglia di aspettare e soprattutto la comunicazione è sempre più video. Video brevi, non troppo impostati, non devono assomigliare a spot, ma allo stesso tempo devono avere una buona qualità e sentirsi bene

Le aziende devono pensare a una programmazione video per i loro clienti e potenziali tali. Anche noi ci siamo attrezzati per dare questo servizio e recentemente Facebook ha dato ad aziende e privati la possibilità di trasmettere i video in diretta sulla propria piattaforma.

Se vuoi saperne di più ti invito a seguire uno dei maggiori esperti sul tema https://www.facebook.com/montemagno 

9) Snapchat, è l'app del momentoScopri come funziona

 

Articolo scritto da Alessandro Zocca

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