Li abbiamo visti mille volte. Reportage su paesi lontani con bimbe vestite come spose e gli occhi pesanti di kajal. Film ispirati a storie vere per raccontare l’orrore della violenza fatta ancora a migliaia di bambine nel mondo per ragioni riconducibili non solo alla povertà estrema, ma anche a codici tribali, tradizioni millenarie, ignoranza che resiste a ogni modernità. La sposa bambina è ambientato in Yemen, Water in India ma in entrambi i casi le bambine del film vengono date in spose a uomini adulti che abusano di loro prima della pubertà. Per matrimoni prematuri nel mondo muoiono 70mila giovani donne ogni anno (e molte di più muoiono dentro). Un dato tremendo, che con questi film è diventato più di un numero. Così come non resta un numero il dato contenuto nell’Analisi Statistica della popolazione carpigiana: si tratta di un 1 che campeggia solitario nella pagina relativa allo stato civile degli stranieri residenti. E’ una ragazzina di 15 anni che abita a Carpi: coniugata. Non si tratta di un errore, l’hanno confermato dall’Ufficio Statistica. La quindicenne ha contratto matrimonio ben prima di arrivare a Carpi, in un altro continente: è una sposa bambina. Come nel drammatico Water dev’essere riuscita a salire su un treno che l’ha portata sin qui dove, si spera, abbia la possibilità di ricominciare una nuova vita. Benvenuta a Carpi.
Sara Gelli