Quel pasticcio in teatro

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Al contrario di Quer Pasticciaccio..” raccontato dallo scrittore Carlo Emilio Gadda in una delle sue opere più celebri, qui il pasticcio è di quelli leggeri e spassosi come suggerisce il titolo della commedia Un pasticcio in pasticceria, a cura dell’associazione culturale Quelli del 29. La  prima rappresentazione pubblica è avvenuta al Teatro di Rio Saliceto.  Tra gli interpreti anche la carpigiana Ilaria Lugli, che ci racconta qualcosa di più sullo spettacolo e sulla sua esperienza teatrale.

Da consulente assicurativa ad attrice teatrale? Come nasce la tua passione per la recitazione?

“In effetti mi sento un assicurAttrice (ride, ndr), perchè è una passione che mi accompagna da molti anni, ancora prima che scegliessi il mio attuale lavoro. La primissima esperienza risale ai banchi di scuola, quando in terza media debuttai al Comunale di Carpi insieme al resto della classe nello spettacolo L’ospedale dei fanatici: una commedia dissacrante rielaborata da un’opera anonima del 600.  Quella breve esperienza bastò a farmi innamorare del mondo teatrale che iniziai a frequentare assiduamente con la complicità dei miei zii con cui andavo a vedere ogni genere di spettacolo. Verso i 16 anni, grazie ad alcuni miei amici, venni a conoscenza del corso di recitazione di Paolo Di Nita, attore e regista teatrale, nonchè fondatore dell’associazione Quelli del 29. Frequentando i suoi corsi ho finalmente iniziato a studiare seriamente recitazione, facendone tesoro per le successive esperienze di animatrice in villaggi turistici, di piccoli ruoli in trasmissioni televisive come Scherzi a parte e nel film Ferrari (2003) di Carlo Carlei e con Sergio Castellitto, sino ad arrivare agli spettacoli Gli esami non finiscono mai (2010) e Pasticcio in Pasticceria (2016) entrambi diretti da Di Nita”.

Di cosa parla Un pasticcio in pasticceria e quale ruolo ti è stato affidato?

“E’ una commedia esilarante che gioca molto su tempi comici degli attori, gag e caratterizzazioni paradossali. Si ironizza sull’atteggiamento di chi trae vantaggio dalle sofferenze altrui e, attraverso la possibilità di invertire i ruoli, ci mostra come alla fine, inesorabilmente, si giunge “alla giustizia riparatrice”. E’ ambientata nella pasticceria napoletana della famiglia Bellavista in cui si intrecciano le vicende del titolare Ermanno (interpretato da Antonio Esposito) che ha appena subito un trapianto di cornee, della sorella Giuditta (Maria Sanmartino), e del suo innamorato Aldo, gran furbacchione che ha procurato a Ermanno il contatto per il trapianto di occhi (Marco Camellini). Al piano di sopra della pasticceria comunica tramite megafono la madre-matrona Assunta (Claudia Carra): una terribile anziana che sottomette i figli e minaccia continuamente di diseredarli.

Ermanno è fidanzato con Romina (Mariella Romeo) ma ha paura di dirlo alla madre, con grande disappunto della ragazza. Il mio personaggio è quello di Rosa, commessa nella pasticceria. Sono la classica oca svampita e grossolana, che ancheggia con sguardo ammiccante masticando chewingum a bocca aperta e fa la smorfiosa con Ermanno Bellavista, ma soprattutto con Aldo, il fidanzato scaltro di Giuditta. Tra i personaggi della storia anche tre simpatici senzatetto: il non vedente Carmine (Massimo Bertelli) che insinua che gli occhi di Ermanno siano i suoi, e le sue amiche Memoria (Anna Benazzi) e Gelsomina (Daniela Malagoli)”.

Qual è la cosa che ti piace di più della recitazione?

“Emozioni, adrenalina e la possibilità di mettermi costantemente alla prova sono gli aspetti di maggior fascinazione per me. Sono tante le ore di prova prima di uno spettacolo, soprattutto quando si tratta di una commedia comica, in cui è fondamentale rispettare i ritmi per evitare il flop. Poi, occorre memorizzare alla perfezione battute, entrate e uscite di scena. E’ arte, ma è anche  matematica, come ci ripete sempre il regista. La settimana che precede lo spettacolo è la più intensa, ma anche la più bella. Si prova 7 giorni su 7 per tutta la sera, l’agitazione sale per l’avvicinarsi del giorno della performance, a cui si arriva con tanta energia accumulata e voglia di mettercela tutta. E poi il feeling che si crea con il resto del cast è davvero speciale”.

Quando e dove replicherete?

“Ritorneremo in scena a ottobre nei teatri gestiti dall’associazione Quelli del 29, probabilmente con qualche modifica al testo, Inoltre, per il momento siamo tutti coinvolti al Carpi Summer Fest, e perciò da luglio vi aspettiamo in Piazza Martiri”.

Chiara Sorrentino

 

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