“L’amore è un azzardo, non un fondo di investimento”

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“Gli amanti non esistono” si affretta a specificare Diego De Silva per introdurre il suo ultimo e spassoso romanzo Terapia di coppia per amanti. “In poco tempo, quando due persone si cercano e si desiderano, scattano meccanismi che nulla hanno a che fare col disimpegno amoroso e la sproblematizzazione del rapporto di coppia. Il bivio, il pantano in cui tutti gli amanti prima o poi cadono è sempre legato alla medesima domanda: cosa faremo? Usciremo alla luce del sole, seminando cadaveri dietro di noi? Ne varrà la pena o ritroveremo la fatica e le nevrosi dei nostri matrimoni?”. Una cosa però per De Silva è certa: sono le donne le prime a porsi tale dilemma, “perché è difficile che una donna si accontenti di una felicità schiacciata sul momento”. I due protagonisti del suo libro, Modesto e Viviana, pur amandosi moltissimo non “riescono a trovare un linguaggio comune. Le loro differenze pur essendo motivo di continui scontri, rigenerano la passione che nutrono l’uno per l’altra. Insieme si divertono, ridono di nulla. Diventare un duo comico è fondamentale: una coppia che ride molto, fa molto all’amore. Ride e fa l’amore. E’ matematico – sorride De Silva – come il binomio caffè e sigaretta”. Ma si può essere felici in coppia? “Certo ci vuole un po’ di jazz negli affetti ma anche la consapevolezza che la felicità non è una panacea: può riguardare alcune zone della vita e oscurarne altre”. De Silva è ironico, inarrestabile. Un affabulatore. Con arguzia e intelligenza smonta e rimonta i rapporti tra uomini e donne. Canonici o clandestini, non ha importanza, perché l’amore che li contraddistingue è sempre lo stesso. Imprevedibile. “Perché l’amore è sempre un azzardo, non un fondo di investimento”. E poi è una “cosa seria e nulla ha a che fare con le qualità dell’altro. Non si ama qualcuno per le sue qualità, ma per quella fossetta che ha quando sorride, per quel ginocchio che ci fa andare in visibilio o per il modo in cui ci fa impazzire quando arriccia le sopracciglia. E poi diciamocelo, se una persona ci annoia, è finita. La scintilla scatta in modo inaspettato. I corpi si attirano in momenti imprecisati. Quando vogliono”.  De Silva dopo aver sgomberato il campo da ogni dubbio, “io manco sotto tortura andrei da un terapista di coppia” rilancia: “la sincerità non è un presupposto del dialogo ma una conquista. Solo negli interstizi del confronto emerge il vero, non sul divano di un analista”. E dopo aver lanciato una stoccatina a tutti coloro che amano indulgere sulla propria attività onirica (“i sogni sono immunosoppressori del coraggio. Registi occulti che fanno sì che il nostro inconscio annulli ogni decisione presa razionalmente. E allora mi domando: se la verità è nell’inconscio, il conscio cosa diavolo ce lo abbiamo a fare?”) e aver ammesso che il suo “rapporto con le donne è di sostanziale inferiorità”, De Silva si lancia un’analisi tanto divertente quanto amara dell’oggi. “L’amore vero ti riempie, ti impegna. Non ammette rivali. Il tradimento presuppone un vuoto, una mancanza. Il senso di colpa che accompagna chi tradisce lo segue come uno scacco, un fallimento. Non è facile conviverci. Nessuno tradisce felicemente. Chi è sempre a caccia di sesso e promiscuità si rende davvero ridicolo. E’ una sorta di disperazione estetica. C’è un’estetica legata all’età: siamo tutti un divenire, occorre accettare il tempo che passa. I cinquantenni single coi jeans strappati sono a dir poco terrorizzanti”.

Jessica Bianchi

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