“I miei capelli per chi lotta contro il cancro”

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I suoi capelli erano lunghissimi e li curava ogni giorno. Non li tagliava da tre anni ma, Alessia Schettino, 17enne di Cavezzo iscritta al terzo anno dell’Itis Leonardo Da Vinci di Carpi, non ha avuto ripensamenti quando ha saputo che con quella folta chioma avrebbe potuto donare un po’ di serenità a qualche donna più sfortunata sottoposta a cura oncologica.  Così, poco tempo fa, è tornata a casa con un taglio radicale da cui ha ricavato due trecce di 40 cm che ha imbustato e spedito all’associazione Un angelo per capello, il cui scopo è donare bellissime parrucche ai pazienti oncologici che non possono permettersi di acquistarne una. Un bell’esempio di altruismo da parte di una ragazza tanto giovane.
Alessia, come sei venuta a conoscenza del progetto e cosa ti ha spinto a compiere questo gesto così generoso?
“Qualche mese fa avevo letto su Facebook un caso molto commovente in una scuola del comune spagnolo di Tarragona. Una studentessa si era ammalata di cancro e doveva sottoporsi a cicli di chemioterapia con la conseguente perdita dei capelli. Le sue compagne di classe, e in seguito tutte le ragazze della scuola, decisero di tagliarsi una ciocca di capelli in segno di solidarietà, per regalarla a lei e a un’associazione che procurava gratuitamente parrucche ai malati di cancro. Profondamente toccata da questa vicenda, ho deciso di cercare un’associazione analoga sul territorio nazionale e ho trovato Un angelo per capello, che ha sede a Bari. Dopo aver letto sul sito le informazioni necessarie, mi sono recata dalla mia parrucchiera di Cavezzo e ho tagliato i miei lunghissimi capelli, ricavandone due trecce che ho poi prontamente imbustato e spedito all’associazione”.
Le tue sensazioni prima e dopo il taglio?
“E’ stata una decisione un po’ difficile perchè tenevo tanti ai miei capelli, ma ripensando al gesto mi sono sentita fiera della mia donazione. Conosco una persona a me vicina che ha scoperto di essere malata di cancro e so che dietro a questo male terribile oltre al dolore fisico, c’è anche una grandissima sofferenza psicologica. La scelta però non è stata dettata solo da questo, bensì dal fatto che mi sentivo in dovere di restituire qualcosa al mondo siccome avevo ricevuto una notizia positiva per me molto importante”.
Sei molto giovane e quando eri ancora più piccola hai dovuto affrontare il trauma del terremoto…
“Il terremoto ha colpito la nostra terra quando avevo 13 anni, ed è stato come veder crollare i nostri sogni insieme a tutto ciò che ognuno di noi possedeva. Siamo dovuti rimanere fuori casa per quattro mesi, anche se non era danneggiata gravemente, ma necessitava di essere messa in sicurezza prima di potervi rientrare.
Questa drammatica esperienza mi ha fatto conoscere persone speciali che hanno preso posto nella mia vita e ancora ne fanno parte. Abbiamo ricevuto tanto e mi son sentita di donare qualcosa anch’io nel mio piccolo”.
Vorresti dire qualcosa alle tue coetanee?
“Ogni giorno migliaia di donne combattono contro il cancro, si sottopongono alla chemioterapia e perdono i capelli a causa di questa cura che è un vero e proprio bombardamento psico-fisico. Queste donne sono costrette a combattere e a tirare fuori tutta la loro forza per vincere il “mostro”, con l’aggravante di vedersi trasformate fisicamente e lese nella loro stessa femminilità. L’unico rimedio per attraversare questa delicatissima fase è la parrucca, che però può essere anche molto costosa e non alla portata di tutte le tasche. Pertanto, invito a visitare il sito di Un angelo per capello e a donare i propri capelli. E’ un gesto di sorellanza verso qualcuna che non conosciamo ma a cui possiamo perlomeno regalare un sorriso”.
Chiara Sorrentino