Ero Straniero insegna l’italiano

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Si riconosce che il problema è più grande di quanto qualsiasi Stato da solo sia in grado di gestire, si chiede una risposta europea, ma subito dopo si prende la strada nazionale, ogni Paese fa di testa propria e si scarica la colpa sull’Europa: una politica ‘schizofrenica’ sta gestendo la questione dell’immigrazione mentre, con fatica, sul territorio si lavora, a piccoli passi ma concretamente, all’integrazione. 

EroStraniero è nato per rispondere a un obiettivo, quello di insegnare la lingua italiana, perché è la carta di ingresso per la vita sociale, chiarisce la coordinatrice Elena Zuffolini. “Crolli il mondo ma la devono imparare”, insistono le volontarie Zoe Corradi e Laura Arletti.

Insieme ripercorrono la storia del progetto “nato nel 2010 da persone sensibili appartenenti ad Azione Cattolica, Masci e UDI e sviluppato col supporto della coop Il Mantello”. Oggi sono più di 150 gli adulti che si iscrivono ogni anno alle lezioni di italiano tenute presso la Casa del Volontariato e i circoli cittadini da docenti volontari e c’è una lunga lista di richieste che EroStraniero non riesce a soddisfare. Ci si iscrive pagando dieci euro che coprono l’assicurazione e il libro di testo e si frequenta da ottobre a fine maggio. “Ci sono corsi al mattino per le donne mentre i figli sono a scuola, corsi al mercoledì pomeriggio perché le badanti sono libere dal lavoro di cura e corsi verso sera per consentire la frequenza agli uomini che lavorano. In tutto i corsi sono tredici, tre dei quali condotti negli istituti Vallauri e Meucci che ci hanno chiesto collaborazione per i corsi di alfabetizzazione ai ragazzi”.

La lezione è ‘universale’ tanto che al corso del mercoledì partecipano 22 persone di 15 nazionalità diverse e per la maggior parte si tratta di donne, l’80%. Tutto nasce dalla lingua ma poi emergono nuove esigenze e si organizzano lezioni sulla raccolta differenziata oppure con la Polizia Municipale. Carolina, una studentessa sudamericana si è resa disponibile come insegnante volontaria di un corso di ginnastica particolarmente apprezzato; Ashgar, insegnante di matematica di origini pakistane è entrato a far parte della redazione così come Nadia, laureata, il cui paese d’origine è la Siberia; una pensionata di Fossoli ha promosso per le studentesse un corso di cucito coinvolgendo gli insegnanti italiani nella preparazione dei cartelloni. 

Tanti i nuovi ingressi: sono i giovani che appartengono alle seconde generazioni come Sandy dal Benin che sta studiando marketing e tiene aperta la segreteria della scuola; Hanane, una ragazza ventenne marocchina, docente al circolo  Righi; due giovani, Laila e Noreen, una marocchina e l’altra pakistana, che hanno deciso di fare qui l’anno di servizio civile volontario.

“L’obiettivo di Erostraniero, di insegnare la lingua e la cultura italiana, si realizza attraverso molteplici strade e fondamentale resta il rapporto tra docente e alunno, così come la capacità del volontario di intercettare i bisogni dei suoi studenti. Poi insieme si elabora una risposta, che diventa una proposta didattica”. Fra i volontari ci sono giovani e mamme così come ex bancari ed ex insegnanti, oggi in pensione, tutti seriamente impegnati a portare gli stranieri che frequentano le loro lezioni fino all’apprendimento di una competenza comunicativa perlomeno di base, che la scuola di EroStraniero premia col conseguimento dell’attestato di frequenza, il quale dal punto di vista legale non ha valore ma rappresenta la testimonianza di un impegno, “e la possibilità per queste persone di iniziare a muoversi con maggiore autonomia e responsabilità nel territorio che abitano, che è il nostro desiderio principale”.

Sara Gelli

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