Adriana Borghi e Stefano Galli lasciano l’Ospedale di Carpi

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Tempi bui per l’Ospedale di Carpi. A lasciare il Ramazzini sono due primari di indubbia professionalità: Stefano Galli se ne è andato il 1° aprile (Otorinolaringoiatria) mentre Adriana Borghi (Pediatria) è in procinto di farlo. Per tutti e due la decisione di approfittare di un pensionamento anticipato è probabilmente dettata da ragioni che nulla hanno a che fare con l’anagrafe. Certo il  nostro “grande vecchio” non brilla: mancano infermieri, Oss, tecnici, posti letto… l’azienda sanitaria, evidentemente, ha altre priorità e per i professionisti che operano quotidianamente in corsia, spendendosi per la salute dei malati, le condizioni si fanno sempre più pesanti. Insopportabili. Logorati e frustrati, appena possono, fuggono. Arrivato a Carpi nel novembre 1989, Galli dopo ben 27 anni di attività ha ceduto e con amarezza, continua a domandarsi “quale sarà il futuro del Ramazzini”. Interrogativo lecito soprattutto considerando il fatto che il suo si somma a un altro precedente prepensionamento eccellente, quello del responsabile della Vestibologia, Giorgio Guidetti: professionista di fama internazionale che ha lasciato il nostro ospedale lo scorso anno. Entrambi continuano a operare in strutture private e mentre la sanità pubblica si svuota, il cittadino, con sempre meno soldi in tasca, si cura come può e, soprattutto, quando può. Rumors indicano la volontà di annettere l’Unità carpigiana di Otorinolaringoiatria a quella di Livio Presutti, già primario al Policlinico: si affaccia pertanto la possibilità, più che concreta, di creare un’unica specialità all’interno delle due Aziende. Secondo voci accreditate saranno anche altri i primari pronti a “saltare” entro fine anno. Tagliare i primariati e, dunque, ridurre le specialità, è senza dubbio una scelta politica che fa rima con risparmio ma, la tutela della salute pubblica è un’altra storia.  Cosa ne sarà dunque del Ramazzini? In cosa si trasformerà? In un ospedale a intensità di cura, con poche specialità. Una grande Medicina-Lungodegenza insomma… Ergo: tutti a Baggiovara.
Jessica Bianchi

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