Casa: è emergenza

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Non si scorge ancora la fine. Il tunnel è buio. Pesto. A Carpi la situazione è a dir poco drammatica e la crisi sta continuando a mietere vittime. Una dopo l’altra. A ben guardare i dati fotografati dall’Osservatorio diocesano sulle povertà c’è ben poco da stare allegri: le famiglie sono sempre più impoverite. Strozzate dai debiti e dalle spese legate alla casa, da sole non sanno dove sbattere la testa. “Nel 2015 – sottolinea Alessandro Gibertoni, responsabile del Centro di Ascolto di Porta Aperta – abbiamo incontrato 711 famiglie: meno rispetto all’anno precedente ma ciò non costituisce una buona notizia.  Ad acuirsi fortemente, infatti, sono i bisogni: i nuclei famigliari necessitano di una presa in carico pressoché totale, per essere accompagnati e sostenuti nel far fronte a necessità sempre più gravose e impegnative. La mancanza di opportunità lavorative, le esigenze legate all’incapacità di far fronte alle spese per la casa, i tanti sfratti per morosità, i continui pignoramenti… stanno mutando irrimediabilmente il tessuto sociale della nostra città”. Ad aumentare sono i padri separati e i single senza fissa dimora: “persone costrette a dormire in auto o ad appoggiarsi ad amici e conoscenti, laddove la rete parentale è già stata bruciata”. E se le famiglie straniere si rivolgono meno al centro di ascolto ad aumentare sono quelle italiane: “rappresentano il 40% della nostra utenza. Una percentuale mai raggiunta prima”, prosegue Gibertoni. A chiedere aiuto sono perlopiù gli over 55: “persone alle prese con gravissime difficoltà economiche, poiché espulse dal mercato del lavoro (la metà di coloro che si reca al centro di ascolto è disoccupata) o a causa di esigue e insufficienti pensioni”. Persone che non sanno come sbarcare il lunario, come sostenere la propria famiglia. Come sfamarla. Sono stati 6.572 i pacchi alimentari distribuiti da Porta Aperta a 611 famiglie, generi di prima necessità che si sommano a quelli erogati dalle 19 parrocchie presenti sul nostro territorio. Il quadro ha ormai i contorni dell’emergenza. Per cercare di orientare al meglio il proprio intervento, Porta Aperta da due anni a questa parte realizza un vero e proprio focus sul tema dell’indebitamento. “La maggior parte delle 521 famiglie campionate – spiega Valentina Pepe – responsabile progettazione di Porta Aperta Carpi – presenta almeno una morosità sulle utenze domestiche di luce, acqua, gas, rifiuti e spese condominiali”.  Inoltre spesso le famiglie si trovano ulteriormente strozzate da debiti finanziari di vario genere a cui non sono in grado di far fronte: “prestiti contratti per uso al consumo, o per sanare altri debiti o, ancora, per acquistare un’automobile”.  Una fotografia, quella dei bisogni della cittadinanza, a tinte a dir poco fosche: il nuovo povero è italiano, disoccupato e stretto in una morsa di debiti. Lungi dall’essere usciti dalla crisi, i bisogni aumentano esponenzialmente e le risposte per farvi fronte, a partire dal pubblico, sono del tutto insufficienti.
Per tentare di arginare l’abbrutimento derivante dal costante e progressivo impoverimento della nostra città occorre l’aiuto di tutti i soggetti in campo. Fondamentale l’apporto offerto dalla Caritas Diocesana per sostenere i più fragili, come commenta il vicedirettore, Benedetta Rovatti. “Al centro della nostra attenzione vi è la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo: dalla salute al lavoro, allo studio. Ecco perché, attraverso i nostri bracci operativi, ovvero le Caritas parrocchiali e i centri di ascolto, vere e proprie antenne in grado di intercettare le esigenze espresse dal territorio, abbiamo creato numerosi progetti volti a sostenere le famiglie più fragili. Nel 2015, attraverso il Fondo Salute, abbiamo rimborsato spese sanitarie per un valore di quasi 17mila euro.
Il progetto Solidarietà al lavoro ha invece dedicato 17.760 euro per acquistare voucher e offrire così piccole opportunità lavorative a persone inoccupate. Il Progetto Scuola ha invece contribuito, per un valore di oltre 54mila euro complessivi, al pagamento delle rette scolastiche, del trasporto, del materiale didattico e dei libri di testo, dell’accesso ai centri estivi per minori e dell’accompagnamento nello svolgimento dei compiti pomeridiani per i ragazzi affetti da disturbi specifici dell’apprendimento. Caritas, con Emergenza Freddo, è stata al fianco di alcune famiglie morose, facendosi carico delle utenze di luce e gas per un ammontare di 21mila euro e ha erogato viveri di prima necessità per un totale di oltre 28mila euro”.  Numeri importanti, frutto della solidarietà di molti: minuscole gocce di sollievo in un mare magnum destinato, almeno per ora, a non quietarsi affatto.
Jessica Bianchi

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