Praticante filosofo

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Col tramonto dei grandi racconti e delle ideologie, il nostro, è un tempo pervaso da passioni tristi. Tiepide. Molte domande restano inevase, incapaci di trovare risposte soddisfacenti nell’era dominata dalla tecnica. Le relazioni umane, sempre più mediate da una dimensione squisitamente virtuale, si frantumano e si appiattiscono sui social media. E mentre la parola perde la sua straordinaria potenza, annegata in un mare di Like ed emoticon, c’è chi intravede nella filosofia o, meglio, nella pratica filosofica, un prezioso strumento di conoscenza di Sè. La chiave per fare autocritica, per incontrare l’Altro. Una possibile risposta a una crescente domanda di senso e, perché no, di felicità. A scommettere sul ruolo fondamentale della filosofia nella vita dell’uomo moderno è il carpigiano Luca Zanoli, classe 1980. “Pur essendomi laureato in Filosofia – racconta Luca – la mia carriera professionale ha preso da tempo tutta un’altra piega. Qualche anno fa ho però sentito, forte, l’esigenza di riavvicinarmi alla mia passione e ai miei studi e così ho deciso di seguire un master di secondo livello all’Università di Venezia. A catturare il mio interesse è stato l’affascinante mondo delle pratiche filosofiche: utilizzare gli strumenti della tradizionale filosofica per rimetterli poi al servizio della gente, rendendoli operativi, applicati alle problematiche che tutti noi dobbiamo affrontare quotidianamente, al fine di accettarsi e comprendersi”. Dal 2009, Zanoli è impegnato nella diffusione della pratica – o consulenza – filosofica come mezzo capace di far sviluppare e sperimentare alle persone e alla comunità la consapevolezza di sé e la fiducia in se stessi e negli altri. “Da tre anni organizzo, insieme all’associazione Scioglilingua di Modena, un Seminario di Pratica Filosofica con Oscar Brenifier: tra i maggiori punti di riferimento al mondo, ho avuto il piacere di conoscere il filosofo durante i miei studi nella città lagunare (e, successivamente, durante vari seminari in Francia) e il suo pensiero, così come la sua proposta metodologica, mi hanno letteralmente conquistato”.Per partecipare al seminario – che si terrà domenica 15 maggio, dalle 9.30 alle 19.30, in via Rainusso, 144 a Modena –  non occorre alcun prerequisito: “sfatiamo il pregiudizio che la filosofia sia riservata a una élite di sapienti o a meri addetti ai lavori. Il seminario è aperto a tutti coloro che desiderano apprendere tecniche e modi per chiarire o, al contrario, problematizzare qualcosa, per conoscere meglio se stessi, dipanando qualche dubbio, per migliorare le proprie capacità relazionali o, semplicemente, per ampliare la propria conoscenza filosofica. Seguire il laboratorio è un modo per iniziare a costruirsi un bagaglio esperienziale dal quale attingere poi in caso di bisogno”, spiega Luca Zanoli.  La consulenza filosofica non ha nulla a che vedere con psicoterapia, counseling o coaching: a differenza di questi approcci infatti, non prevede procedimenti prestabiliti, né si occupa dell’inconscio del soggetto, cercando i significati nascosti dietro il suo racconto; al contrario, applica un lavoro razionale su ciò che l’ospite dice al consulente. “Si lavora solo su ciò che viene detto, svelato, sulla coerenza del discorso. Sul logos. Questa metodologia si richiama a Socrate: l’obiettivo – prosegue Zanoli – non è quello di rendere confortevole la conversazione, bensì di risvegliare l’interlocutore, di scuoterlo, mostrandogli il reale significato delle sue parole. Non si lavora sulla parte emozionale o motivazionale, il tentativo è quello di chiarire, razionalizzare, anche quando vengono chiamate in causa le emozioni, e acquisire così maggiore consapevolezza di sé, per quanto questo processo possa essere complesso e doloroso”. Dimenticate quindi gli interrogativi kantiani della filosofia tradizionale (Cosa posso sapere? Cosa devo fare? Cosa posso sperare? Che cos’è l’uomo?), il seminario prenderà le mosse dalle domande che quotidianamente ci interrogano (Cosa so? Cosa faccio? Cosa spero? Chi sono?) per aiutare ciascuno a capire che ciò che conta davvero è cercare le proprie verità e impossessarsene. La parola diventerà così campo di s-contro e in-contro, portatrice di contraddizioni e dilemmi, smascheramenti e svelamenti inaspettati. “La pratica filosofica – conclude Zanoli – permette agli strumenti filosofici di inserirsi nella nostra vita quotidiana e diventare atteggiamento critico, consentendoci di accedere a tratti più ampi di coscienza. Nel corso del laboratorio, guidato da Oscar Brenifier, si lavorerà sulla pratica filosofica come mezzo di approfondimento del pensiero e dell’analisi critica. Attraverso attività pratiche, esercizi collettivi e consulenze individuali, si individueranno e utilizzeranno diverse competenze filosofiche: analizzare, sintetizzare, esemplificare, interrogare, concettualizzare…”. Chi desidera maggiori informazioni può contattare lo 059.8398230.

Jessica Bianchi

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