Un surreale guazzabuglio pop/grunge

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Si intitola Tempestivamente inopportuno il libro del quarantenne carpigiano Andrea Alboresi, appena pubblicato da Episil edizioni. Sei racconti che vogliono essere dei cammei surreali, allegorici, a rappresentazione di situazioni al limite della realtà, comunemente accettate come normali. L’autore tratta tematiche esistenziali che toccano ognuno di noi molto da vicino, come l’anima o l’amore. I personaggi dei racconti si muovono in un mondo surreale, onirico e volutamente assurdo. La passione per la letteratura, Andrea la coltiva dalla più tenera età, sin dai tempi delle elementari, con le giornate passate a divorare libri. Inizialmente, però, sono altri gli ambiti artistici nei quali si è cimentato: prima come disegnatore di fumetti, poi come musicista e compositore in gruppi hard rock del territorio. “In realtà – spiega – penso di aver sempre cercato un modo per esprimere me stesso, ma avevo inizialmente scartato la scrittura, perché la associavo istintivamente all’ambito scolastico, nei confronti del quale avevo sviluppato una vera e propria forma di rigetto. A cavallo del millennio ho iniziato a scribacchiare qualcosa sui tovaglioli di carta del mio locale – Andrea, che ora lavora come funzionario commerciale per una multinazionale tedesca, ha anche gestito Al Chiostro, nel centro di Carpi – quasi casualmente, per passare il tempo nei momenti morti. Descrivevo situazioni e frasi che mi capitava di ascoltare nel locale, sempre con una vena di acido sarcasmo, per poi iniziare a mischiarle e calarle all’interno di trame assurde e accadimenti surreali. Sinceramente non avrei mai pensato a una possibile pubblicazione, almeno fino a qualche tempo fa”. Andrea non vuole rispondere a chi gli chiede da che autori tragga ispirazione, sostenendo che si tratta di una domanda indiscreta, come quella posta per sapere l’età di una donna o identificare il genere musicale di un gruppo rock: “penso che ognuno aspiri a definire caratteristiche proprie, ma in ogni caso mi piacciono diversi autori, molti dallo stile antitetico al mio, come Auster, Bukowski, Hemingway, Lansdale, alcune cose di King, il primo Ammaniti e Benni”.
La raccolta di fresca stampa non è altro che una breve selezione dei racconti scritti negli ultimi 15 anni: “la mia produzione è sempre proceduta a singhiozzo, tanto che negli ultimi due anni non avevo scritto nulla. Per motivi personali, un giorno si è acceso in me il desiderio di ripercorrere un sentiero a ritroso nelle mie idee, per tentare di comprendere da dove venga la persona che sono diventato attualmente. Una volta riletti, ho trovato i racconti ancora divertenti, per cui ho pensato che forse valesse la pena metterli a disposizione dei lettori. Ogni storia vorrebbe sollevare dubbi o suscitare qualche piccola riflessione. Penso che in questi anni di crisi la società sia mutata in senso deteriore, come se la fatica imposta dalla continua lotta per la quotidianità avesse fatto perdere la voglia di porsi domande che vadano oltre il ‘qui e ora’, e di conoscere se stessi. Ho dunque cercato di distillare l’assurdità della realtà, portandola agli estremi. Il tutto, ovviamente, con il guazzabuglio demenziale di cultura pop/grunge che è il corredo di un quarantenne di provincia”. Per quanti avessero la curiosità di entrare in questo strano mondo in cui la realtà rivela aspetti insoliti e inattesi, e di conoscerne il demiurgo, l’appuntamento è il 29 giugno, presso la Libreria Mondadori di Piazza Martiri. “Ringrazio chiunque avrà l’ardire di cimentarsi con queste 90 pagine – conclude Andrea – e comunque vada, il piacere della scrittura che ho recentemente riscoperto nessuno potrà mai più togliermelo”.
Marcello Marchesini