Fusione o alleanza? Questo è il problema…

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I soci di Aimag cercavano un partner e ne hanno trovati sette: Hera, Tea, le Fondazioni Cassa di Risparmio di Mirandola e Cassa di Risparmio di Carpi, Piacere Aimag insieme a Estra, Canarbino Spa, Austep e Fratelli Baraldi hanno presentato manifestazione di interesse per la multi utility di casa nostra di cui i ventuno Comuni soci detengono assieme il 65%. Grazie al lavoro di sintesi fatto dal consulente Gianpaolo Chimenti di Price Waterhouse, società di revisione contabile che ha svolto il ruolo di advisor, durante la serata di giovedì 21 gennaio presso la Sala Congressi di viale Peruzzi davanti ai consigli comunali di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano è stato possibile conoscere le caratteristiche delle diverse manifestazioni di interesse e intuire che sarà una lotta a tre tra Hera, Tea che ha il sostegno delle Fondazioni e Piacere Aimag che si è presentata insieme a Estra.  Difficile infatti che possano essere presi in considerazione per la partnership Canarbino, che ha proposto l’acquisto di quote azionarie di minoranza di Sinergas, Fratelli Baraldi la cui manifestazione di interesse non declina le finalità della partnership, Austep che si propone per società di progetto nel settore idrico e ambientale.
Ogni considerazione che si spinga al di là della presentazione di Price Waterhouse Cooper spetta comunque ai sindaci che avranno l’ultima parola, entro il mese di marzo, sulla scelta della strada da intraprendere per garantire ad Aimag l’incremento del valore per i soci, il mantenimento e miglioramento dei servizi, la salvaguardia dei livelli occupazionali: l’operazione di partnership è infatti finalizzata alla crescita industriale della multi utility. Quali le differenze sostanziali? Hera, big bolognese con i suoi 244 soci pubblici, quotata in Borsa e presente dal Veneto, all’Emilia Romagna fino alle Marche, già azionista di Aimag dal 2009 con una quota pari al 25% ha proposto nella manifestazione d’interesse l’acquisto di un ulteriore 26% per arrivare almeno al 51% privilegiando, già oggi o in una fase successiva, la fusione di Aimag in Hera per incorporazione. L’operazione sarebbe finanziata attraverso cassa e/o azioni in modo da consentire l’ingresso dei soci pubblici di Aimag nel capitale e nella governance di Hera.
Diversamente da Hera le altre manifestazioni di interesse offrono ad Aimag la possibilità di uno sviluppo autonomo. Tea, la multi utility del territorio mantovano (di cui il Comune di Mantova detiene il 72,8% e 59 comuni il 27,2%) propone di acquistare tra il 26 e il 32%del capitale di Aimag dai Comuni soci, corrispondendo la metà del valore mediante concambio azionario (le due multi utility sarebbero presenti l’una nell’altra) e l’altra metà mediante versamento in denaro. L’intesa vedrebbe Tea presente nel capitale, nella governance congiunta e nel patto di sindacato. La manifestazione di interesse di Tea è legata a doppio filo a quella delle Fondazioni (Cassa di Risparmio di Carpi e Cassa di Risparmio di Mirandola) che, dichiarando l’intenzione di passare dall’attuale 10% al 20%, associano la loro manifestazione di interesse “a quella di multi utility compatibile dal punto di vista tecnico, industriale, dimensionale”. Infine, Piacere Aimag, che unisce i gruppi privati Piacentini, Reggiani, Borsari, insieme a Estra, multi utility presente in Toscana, ha fatto pervenire una manifestazione d’interesse per l’apporto di una quota di risorse in Aimag pari al 14% tramite un aumento di capitale o tramite l’acquisto di azioni in possesso dei comuni soci che manterranno una quota di partecipazione al capitale sociale superiore al 50%.
Dalla manifestazione d’interesse ora si passa alla gara vera e propria.
Sara Gelli