Ferma condanna da parte di Rita Borsellino e Giuseppe Schena, Presidenti rispettivamente del Centro studi, documentazione e ricerca 'Paolo Borsellino' e della Fondazione CR Carpi, degli atti vandalici che hanno deturpato con scritte ingiuriose i due murales che, nel piazzale della Meridiana a Carpi, ricordano le figure del magistrato Paolo Borsellino e degli uomini della scorta da un lato e di Giovanni Falcone, Giuseppe Tizian e alte personalità legati all'impegno civile dall'altro.
Realizzati dall'associazione 'Il Mostardino' e dal Presidio Libera 'Peppe Tizian' di Carpi e delle Terre d'Argine, le due opere prese di mira dai balordi sono state realizzate grazie all'impegno volontario di quanti, soprattutto giovani, si impegnano quotidianamente, nella comunità, nella diffusione di quei principi per i quali i due giudici ed amici hanno dato, insieme a molti altri, la vita.
“Stigmatizziamo quelle scritte di inaudita gravità – spiegano Borsellino e Schena in una nota congiunta – perché vanno a sfregiare la memoria di alcuni uomini che, oltre a un indubbio esempio di probità e dirittura morale, rappresentano anche uno tra i più importanti simboli di impegno civile del nostro recente passato. Salvaguardarne la memoria e coltivarne l'eredità non è impresa di poco conto, perché ha a che vedere con il nostro presente e, soprattutto, con il nostro futuro, sol che lo si desideri all'insegna di legalità, giustizia e diritti.”
“Poco importa – aggiungono gli esponenti dei due enti che dal novembre scorso hanno sancito una collaborazione che ha portato all'apertura, proprio a Carpi, della prima sede del Centro studi al di fuori della Sicilia – che dietro gesti così vigliacchi e incivili si celi l'intento di lanciare un segnale intimidatorio o che si tratti invece del gesto scriteriato e balordo di qualche sprovveduto inconsapevole della valenza dei dipinti che ha deturpato. Fatto sta che questo atto testimonia, insieme ad altri restituiteci dalla cronaca giudiziaria, come vi sia più che mai necessità di un serio e duraturo impegno nel sensibilizzare soprattutto tra le giovani generazioni a una cultura della legalità e del rispetto. Rispondiamo dunque agli atti che feriscono e vilipendono quelle che sono memoria ed eredità di chiunque abbia a cuore le sorti della nostra democrazia non tanto con una sterile indignazione, quando con rinnovata determinazione nel proseguire nell'opera di contrasto alla cultura mafiosa, stringendo saldamente nelle nostre mani quel testimone che Paolo e Giovanni ci hanno consegnato con la loro scomparsa. Siamo, se possibile, ancor più fermi di prima nel nostro comune intento, così come siamo certi lo siano la stragrande maggioranza dei membri della comunità.”
Oltre a una pronta cancellazione delle scritte in questione, Fondazione CR Carpi e Centro studi 'Paolo Borsellino' presenteranno presto al territorio il programma del primo evento pubblico aperto alla cittadinanza.
Concordi con quanto scriveva Paolo: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”