“Questa acquisizione non nasce per diventare più grandi, bensì perché cresce il mercato nel quale ci muoviamo noi e i nostri clienti. Non vogliamo essere meri fornitori bensì consulenti che accompagnano i clienti nel loro sviluppo tecnologico per essere competitivi a livello mondiale”. A parlare è Valter Caiumi presidente di Cifin, holding del Gruppo Emmegi di Limidi di Soliera che ha acquisito, il 28 dicembre scorso, il gruppo tedesco Elumatec di Stoccarda. “Sinora – prosegue Caiumi – Elumatec rappresentava il nostro principale competitor, questa operazione darà vita al più importante gruppo nel nostro settore di riferimento, unendo creatività, know-how, tecnologia e competenze di carattere internazionale. Si tratta di una straordinaria combinazione che fornirà un valore aggiunto particolarmente elevato ai nostri clienti. Avremo la possibilità di andare oltre il nostro mercato di riferimento, principalmente connesso al settore dell’edilizia, proponendo tecnologie sempre più innovative al vasto mondo dell’industria”. Il gruppo diventerà così il più importante player mondiale nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine e impianti per la lavorazione di alluminio, pvc e leghe leggere.
“Fondata da Giuseppe Caiumi, la Holding Cifin S.r.l. impiega più di 500 dipendenti, di cui 112 all’estero – sottolinea Marco Bellucci, direttore marketing del Gruppo Emmegi – e annovera nel proprio portafoglio diversi brand, tra cui Emmegi, Tekna, Emmegisoft e Keraglass, registrando una crescita continua: nel 2015 il fatturato è stato pari a circa 105 milioni di euro, di cui l’80% realizzato sui mercati esteri”.
Con l’acquisizione di Elumatec, la Holding – diretta dal presidente Valter Caiumi, unitamente al fratello Andrea e alla sorella Paola in qualità di membri del Consiglio di Amministrazione – ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio colosso: “Emmegi ed Elumatec, realtà controllate al 100% dalla Holding della Famiglia Caiumi, impiegherà 1.200 dipendenti, con un giro d’affari di circa 225 milioni di euro. Un vero e proprio punto di riferimento per il mercato mondiale con sei unità produttive, cinque in Europa e una in Asia e 52 società produttive, commerciali e di servizi”, prosegue Bellucci.
Robot autonomi, realtà aumentata, il cloud, big data e analitica, sicurezza informatica, Internet delle cose industriale, integrazione dei sistemi orizzontali e verticali, simulazione e produzione additiva. Fantascienza? Assolutamente no: le tecnologie sono già disponibili, “mature” e pronte per trovare applicazione tra catene di montaggio e piattaforme logistiche. Industry 4.0 sta per riunirle. Valter Caiumi è uno di quegli imprenditori che ha compreso, con solerzia ed entusiasmo, le straordinarie potenzialità dell’industria 4.0. Una rivoluzione industriale che prevede una vera e propria trasformazione “culturale” del fare impresa e che in Germania, ad esempio, è ormai di casa. “Perseguiamo una forte spinta tecnologica da oltre vent’anni – spiega il presidente Caiumi – consci che il mondo della produzione deve fare al più presto i conti con l’integrazione profonda delle tecnologie digitali nei processi manifatturieri. L’Industria 4.0 sta diventando una realtà concreta: la nuova fabbrica sarà smart e flessibile. Questo significa che anche le nostre capacità di progettazione e produzione dei macchinari dovranno essere proiettate sempre di più verso la fabbrica intelligente. L’acquisizione di Elumatec ci dà la giusta dimensione per effettuare investimenti ancor più consistenti in ricerca e sviluppo. Per migliorare le nostre strategie di crescita e rafforzarci ancor di più nello scenario mondiale. La nuova dimensione industriale ci darà la forza necessaria per perseguire con successo le sfide che ci impongono l’innovazione tecnologica e la competizione sempre più spinta dei mercati. Ora non possiamo indulgere nella soddisfazione e non dobbiamo perdere nemmeno un secondo: il nostro impegno dev’essere teso a riorganizzare il nostro modello produttivo e il nostro assetto organizzativo per continuare a crescere, diventando sempre più rispondenti alle necessità dei nostri clienti internazionali, per favorirne la digitalizzazione e il dialogo tra macchine diverse attraverso protocolli di collegamento standard di comunicazione”. Ma come l’hanno presa i cugini tedeschi questa acquisizione? “Non è stato un boccone amaro – sorride Caiumi – la nostra serietà è nota da tempo, anche in Germania. Noi siamo un’azienda del mondo e la nostra correttezza da anni è una garanzia”. Un esempio per tutto il territorio provinciale e chissà che altri imprenditori non decidano di emulare l’intraprendenza e la capacità di visione sul lungo termine della Famiglia Caiumi. Quello di Valter Caiumi, infatti, non è coraggio: “più volte in queste settimane alcuni colleghi, di fronte al difficile momento economico in cui viviamo, hanno lodato il mio coraggio. Ho 52 anni e la mia esperienza mi porta a valutare tante cose: credo che l’immobilismo sia poco costruttivo. Io preferisco attaccare: questo è il mio modo di agire”.
Jessica Bianchi