Sapete qual è il miglior sistema di allarme? Un buon vicino. “Le Forze dell’Ordine, da sole, non possono farcela. E’ necessario che tutti, cittadini compresi, facciano la propria parte per rendere la nostra città sempre più a misura d’uomo. Per questo crediamo che il progetto Controllo del Vicinato, secondo il quale ogni cittadino ha il diritto e il dovere di promuovere e difendere la sicurezza della propria comunità possa essere un efficace strumento per ridurre in modo significativo i reati predatori”. A parlare è Susi Tinti, comandante della Polizia Municipale delle Terre d’Argine. L’idea che sta alla base del progetto è quella di creare un circolo virtuoso tra privato, Forze dell’Ordine e Amministrazione Comunale per promuovere una sicurezza partecipata.
“Videosorveglianza, allarmi, inferriate, illuminazione, pattugliamenti… senza il coinvolgimento dei cittadini si rivelano strumenti inutili. La sicurezza non è appannaggio delle sole istituzioni: è affare di tutti. Nessuno escluso”, ha ripetuto più volte Francesco Caccetta, luogotenente dei Carabinieri e criminologo, tra i fondatori dell’associazione Controllo del vicinato durante gli incontri che ha condotto nel nostro territorio.
L’invito della Polizia Municipale è chiaro: “mettiamoci in gioco tutti insieme. I cittadini possono fare tanto ma devono essere convinti e motivati per tenere gli occhi aperti e le antenne tese, pronti a segnalare qualsiasi anomalia”.
La comunità della frazione di San Martino Secchia ha raccolto l’invito e, con entusiasmo e partecipazione, il 1° ottobre scorso, ha formalmente costituto un Gruppo di Controllo del vicinato, come ci spiega Daniele Sgarbi, coordinatore e referente del gruppo: “dopo una serie di furti pressoché infinita, abbiamo pensato di unire le forze, organizzarci e metterci in rete. Per capire quale sistema di sorveglianza adottare ci siamo rivolti alla Polizia Municipale la quale ci ha parlato dell’opportunità di creare un Gruppo di Controllo del vicinato, realtà che sta prendendo piede in tante città italiane. Abbiamo accettato di buon grado e, dopo un periodo di formazione, è nato il gruppo”. In soli tre mesi, alcuni risultati positivi sono già stati ottenuti: “ogni qualvolta transita un veicolo non identificato, segniamo targa, colore, orario, se è passato più volte… dati che poi segnaliamo alla Municipale affinché effettui gli opportuni controlli. In questi mesi – prosegue Sgarbi – abbiamo monitorato una trentina di auto: macchine che oggi a San Martino Secchia non circolano più. Sanno che qualcuno li sorveglia, non col fucile spianato certo, ma tutti noi abbiamo gli occhi ben aperti e questo di per sé costituisce un buon deterrente”. Tutta la frazione dà una mano e il clima che si respira è davvero speciale: “21 famiglie su 23 sono coinvolte, la partecipazione è altissima e il clima di coesione che si è creato tra noi è davvero speciale. Il nostro obiettivo non è solo quello di cercare di arginare furti e vandalismi bensì di tenere pulita la frazione, perché il tema del rispetto ambientale è centrale per tutti noi. La nostra speranza è che molte altre realtà imparino a mettersi in gioco, diventando meno egoiste e adottando un atteggiamento più altruista e collaborativo”.
Jessica Bianchi