Hanno tenuto stretti i palloncini rosa e lilla con la scritta ‘Bea’ finché hanno potuto, poi hanno dovuto lasciarli salire in cielo. I compagni di classe di Beatrice Bruni erano entrati in chiesa stringendo ognuno una rosa bianca, i volti sgomenti, gli sguardi perduti: al termine dei funerali, hanno affidato i loro messaggi ai palloncini e li hanno lanciati in cielo. Insieme ai suoi compagni della 3A della scuola media Pio erano presenti le amiche del corso di danza e tutti i ragazzini che la conoscevano. A distribuire i palloncini c’era il preside delle Pio Caiti accompagnato dalle insegnanti di Bea. C’erano in prima fila i parenti e gli amici dei genitori Moris e Armanda a cui don Luca Baraldi che ha celebrato la S. Messa ha affidato il compito di custodire vivo il ricordo di Beatrice. C’erano tutti sabato alle 15 nella chiesa di San Giuseppe Artigiano, non mancava nessuno, più di mille le persone presenti. Il silenzio e la compostezza hanno caratterizzato l’intera cerimonia per l’ultimo saluto alla ragazzina di tredici anni stroncata da un infarto, all’improvviso. E’ successo mentre si trovava in casa con la mamma giovedì pomeriggio, 7 gennaio, e i tempestivi soccorsi non sono serviti a rianimarla. A tracciare il profilo di Beatrice è stata la zia Stefania intervenuta all’altare: l’ha definita più volte una ‘donnina’, un dolce diminutivo per riassumere la maturità e la serietà di una ragazzina che sapeva ascoltare e la cui presenza discreta si avvertiva mentre stava in compagnia con la sua famiglia. E ancora, ricorda il dolce sorriso di Beatrice, la sua delicatezza, la sua sensibilità e invoca la sua grande forza affinché sia proprio Beatrice ad aiutare i genitori adesso a non smarrirsi.
“Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo” dice Maria nelle parole del Vangelo di Giovanni nel giorno della Resurrezione quando trova la tomba vuota. Partendo da quel brano don Luca, la cui voce a tratti è rotta dalla commozione, cerca di dare una chiave di lettura al dolore per la scomparsa di una ragazzina strappata così presto alla vita. All’ambone ha appeso un particolare della Cappella degli Scrovegni dipinta da Giotto per raccontare come sarà l’incontro di Beatrice con Gesù, all’insegna della leggiadria della danza.
Sara Gelli