E’ Natale anche per i nostri amici a 4 zampe

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C’è un luogo dove anche gli animali che sono stati abbandonati o hanno subito maltrattamenti possono assaporare il calore di una casa e vivere il Natale protetti e al sicuro.
E’ il rifugio Ris_Pet a Panzano di Campogalliano: l’associazione no profit nata nel 2013 grazie alla volontà di tre donne, Alessandra Fogli, Barbara Bortolani e Debora Bardi: dopo aver prestato la propria opera a favore dei canili della zona, hanno deciso di avviare in prima persona un’azione più efficace a sostegno delle iniziative comunali attraverso la creazione di un rifugio per gli animali provenienti da situazioni di disagio.
Tra i tanti amici a 4 zampe che sono stati salvati dai volontari del centro c’è Sally, una cockerina nera di 14 anni con alle spalle una lunga storia di malattie tra cui tumori mammari, gravidanze isteriche e cheratite cronica. Un caso estremamente difficile che grazie a Ris_Pet ha avuto un lieto fine. Oltre alla completa guarigione, la cagnolina ha trovato una famiglia che l’ha accolta con tanto amore in compagnia di altri tre cocker.
Come Sally sono tanti gli animali che possono essere aiutati, e con l’acquisto del calendario 2016 di Ris_Pet tutti noi possiamo contribuire a donare loro una vita migliore attraverso l’impegno quotidiano dei volontari del centro, come ci ha spiegato la vicepresidente Barbara Bortolani.
Barbara di cosa si occupa nello specifico Ris_Pet?
“La nostra attività si concentra principalmente nell’ospitalità e cura degli animali provenienti da canili comunali o oggetto di rinuncia di proprietà; lezioni di comportamento fornite dai nostri associati a titolo gratuito al fine di procedere alla rieducazione di alcuni cani ospiti provenienti da situazioni particolarmente disagiate; lezioni di comportamento fornite dai nostri associati per coloro che ravvisassero la necessità di approfondire e migliorare il rapporto con il proprio cane; collaborazione con un educatore cinofilo per il recupero di alcuni aspetti caratteriali e per la rieducazione di persone che si rivolgono al centro in cerca di “aiuto” quando si trovano alle prese con cani di proprietà che improvvisamente hanno mutato carattere. Il rifugio vuole inoltre avere funzione d’appoggio ai canili comunali, nel momento in cui questi siano impossibilitati, per sovraffollamento temporaneo, ad accogliere sia cuccioli che cani adulti”.
Come riuscite a mantenere gli animali che ospitate?
“I mezzi tramite cui l’associazione si sostiene derivano principalmente da donazioni di associati e privati, adozioni a distanza di animali ospiti nella nostra struttura, cene di beneficenza, mercatini per la vendita di gadget realizzati dai volontari, raccolte di cibo presso supermercati e negozi per animali.   Queste fonti nel complesso consentono all’associazione di mantenere le strutture in maniera adeguata al fine di ospitare gli animali e fornire loro le cure necessarie, permettendo inoltre di provvedere alla vaccinazione e sterilizzazione degli ospiti, al fine di combattere il problema del randagismo”.
Quali sono le ultime migliorie che avete apportato al rifugio?
“Con l’inizio dell’anno 2014, sono state apportate prima di tutto migliorie alla struttura che ospita il rifugio, che è stata dotata al primo piano di un impianto di riscaldamento alimentato con fonti rinnovabili per offrire uno spazio più confortevole agli ospiti che hanno bisogno di maggiori attenzioni come le mamme con cuccioli. Oltre alle casette esterne opportunamente coibentate che già avevamo, ci siamo procurati dei nuovi box da esterno, e abbiamo acquistato una vasca professionale per provvedere alla toelettatura dei nostri ospiti. Inoltre, quest’estate abbiamo allestito una piscina di 9 metri per poter svolgere l’idro-terapia come affiancamento alle terapie tradizionali. Infine, collaboriamo con un veterinario della zona, al quale abbiamo messo a disposizione un’area adeguatamente strutturata, ottenendo così evidenti vantaggi: disponibilità di visite periodiche; possibilità di vaccinazioni effettuate da personale competente; visite anche per gli ospiti temporanei, ossia i cani che usufruiscono del servizio di soggiorno a offerta libera”.                                                                                                       
Cosa avete in programma di fare in futuro?  
“Uno degli obiettivi primari è quello di poter ampliare con il tempo la tipologia delle attività che svolgiamo quotidianamente, focalizzandoci in particolare sulla creazione di una fattoria didattica, con lo scopo di mettere in contatto diretto con la natura non solo bambini e ragazzi ma anche il pubblico adulto, per favorire la sensibilizzazione di tutte le generazioni alle problematiche del randagismo, al rispetto per gli animali e alle opportunità di maturare un nuovo e più empatico approccio verso tali questioni”.
Chiara Sorrentino

 

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