Le parole e le armi

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Gli attentati di Parigi del 13 novembre hanno indubbiamente scosso nel profondo, le opinioni pubbliche di tutti i paesi occidentali e non solo. Tra appelli alla prudenza, innalzamento dei livelli di allerta e dispiegamento di ogni forza di sicurezza possibile, i cittadini europei sono scesi in piazza in un grande abbraccio di solidarietà al popolo francese, sentendosi chiamati in causa da tutti quei morti, molti dei quali giovani. In questa mobilitazione per dire ‘no’ al terrorismo e alla violenza si sono fatti sentire anche tanti credenti musulmani, immigrati di prima e seconda generazione, che proprio lo scorso sabato hanno manifestato per le vie della capitale. Anche a Carpi, nel momento di cordoglio davanti al Municipio, i cittadini di fede islamica erano numerosi. E’ tuttavia impossibile non constatare come il pericolo dell’identificazione tra terrorista e musulmano sia reale, complice anche la benzina sul fuoco gettata da alcuni politici ed esponenti della stampa. A questo proposito, la carpigiana Annamaria Loschi segnala un episodio che, uscito dalle pagine di Facebook, dove molti utenti, sentendosi forse protetti dall’anonimato o dallo schermo del computer, si lasciano andare a invettive e insulti, è approdato sulle strade di Carpi. L’episodio ha avuto luogo la scorsa settimana: “mi trovavo all’incrocio fra viale Manzoni e via Medaglie d’Oro intorno alle 16 – racconta Annamaria – quando ho visto attraversare sulle strisce pedonali una donna col velo e tre bambini, di cui uno nel passeggino. Al semaforo c’era un’auto ferma, guidata da un adulto tra i 35 e i 40 anni”. A quel punto, abbassando il finestrino, il conducente avrebbe gridato, all’indirizzo dei pedoni: “Siete dei maiali! Scoppia per aria te e i tuoi figli maiali! Tornate a casa vostra”, per poi sgommare a tutta velocità non appena scattato il verde. Continua Annamaria: “mentre questo individuo continuava a inveire ad alta voce, mi sono accorta che un signore sui 60 anni stava filmando l’accaduto e la targa del veicolo con il suo smartphone, per poi affiancarsi alla signora sulle strisce e aiutare lei e i bambini ad attraversare e cercando di rassicurarla. Questo fatto sconcertante e la violenza inaudita dell’uomo mi hanno davvero turbata e lasciata senza fiato”. Oltre alle bombe e ai mitra, tra le armi si annoverano anche le parole. Per questo dovremmo imparare a utilizzarle con cautela.
Marcello Marchesini

 

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