E’ in costante aumento il numero di ragazzi che decide di intraprendere un’esperienza di lavoro all’estero durante o dopo gli studi, lasciandosi aperte tutte le possibilità per il futuro, compreso quello di trasferirsi definitivamente oltre i confini italiani. Tra questi si è aggiunta anche la studentessa carpigiana 25enne Maria Giulia Bulgarelli: iscritta alla laurea specialistica in Economia Internazionale presso l’Università di Padova, ha deciso di aderire a un progetto di internship nel settore marketing a Bruxelles.
Maria Giulia come ti trovi? Come è stato l’impatto iniziale?
“E’ stato molto positivo. La città è dinamica, giovane e piena di iniziative. Unica pecca: gli sbalzi meteorologici che costringono ad aprire spesso l’ombrello. La popolazione è davvero eterogenea: una miscela di tante culture e tutti sono aperti e sempre disposti ad aiutare. Lo stesso team della società per cui lavoro è giovane e composto da membri di almeno dieci diverse nazionalità e ciò mi ha aiutato ad ambientarmi”.
Di cosa ti occupi lì e fino a quando ci resterai?
“Mi occupo del settore marketing di un’azienda che vende un software per la gestione di partnership, sponsorship, eventi e donazioni: Optimy. Si tratta di una startup nata appena quattro anni fa ma in rapida crescita. Un’azienda giovane che investe molto sui ragazzi. Resterò qui fino a dicembre per poi tornare in Italia e laurearmi con una tesi incentrata proprio sulla mia esperienza di lavoro in questa ditta”.
Cosa ti piace della tua vita a Bruxelles e cosa invece cambieresti?
“Sicuramente di Bruxelles mi piace il fatto che è una città internazionale e di mentalità aperta. Qui la mia vita è molto movimentata, con la possibilità di fare sempre qualcosa di nuovo. Infatti, vengono organizzati tantissimi eventi che coinvolgono persone con passioni diverse: dagli aperitivi after-work ai mercatini vintage, dai concerti jazz alle serate in cui puoi visitare i musei gratis, ai concerti in piazza. Per non parlare dei mercati alimentari (uno diverso ogni sera) in cui è possibile non solo comprare prodotti tipici e non ma anche mangiare sul posto, accompagnando il tutto con un buon bicchiere di vino o birra. Le prime settimane non potevo non rimanere a bocca aperta davanti a tutto questo. Conoscere ed esplorare sembrano essere le parole chiave. E sembrerà incredibile ma per ora io non cambierei nulla”.
Come è la situazione economica?
“Ho conosciuto tanti italiani che stanno lavorando qui perché hanno trovato un posto fisso ben retribuito e sono soddisfatti della qualità della vita che conducono qui. Mi sembra più facile per noi ragazzi ottenere un lavoro, in quanto il Belgio investe molto sull’occupazione giovanile.
E dal punto di vista del welfare che differenze hai notato rispetto all’Italia?
“Funziona in modo diverso e, in generale, credo funzioni meglio, in particolare la sanità. Se è vero che è necessaria un’assicurazione, il contributo mensile è comunque minimo (circa 6 euro al mese) e le spese mediche vengono rimborsate davvero e dopo pochi giorni, a differenza dell’Italia dove è necessario raggiungere un certo ammontare per fare la detrazione fiscale annuale. Inoltre, gli appuntamenti negli ospedali pubblici si possono avere con tempi di attesa assolutamente inferiori a quelli in Italia”.
Il tuo futuro lo vedi in Italia o all’estero?
“Non ho ancora una risposta precisa. Sicuramente dipenderà da dove troverò le migliori offerte di lavoro e maggiori possibilità di crescita. Viaggiare è fantastico ma lo è ancora di più tornare a casa per qualche giorno. Se ne avrò la possibilità cercherò un lavoro dinamico in un ambito internazionale, con la possibilità di affrontare nuove sfide e mettermi costantemente alla prova”.
Sogni e progetti?
“L’obiettivo più prossimo è quello di laurearmi. Per il resto il sogno sarebbe quello di trovare un lavoro inerente il mio percorso di studi e che mi soddisfi. Sarebbe comunque un gran traguardo, non solo per me ma anche per i miei genitori, i quali non mi hanno mai negato nessuna esperienza formativa”.
Chiara Sorrentino