I cacciatori per controllare la proliferazione delle nutrie

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Contro la proliferazione delle nutrie nel territorio provinciale modenese saranno impiegati oltre 500 cacciatori abilitati degli Atc che, con il coordinamento della Polizia provinciale, interverranno sulla base dei Piani di controllo indicati dai Comuni.
E' quanto prevede la convenzione per la gestione della nutria approvata all'unanimità dal Consiglio provinciale alla quale aderiscono 12 Comuni della pianura modenese, l'Unione dei Comuni dell'Area nord, i Consorzi di bonifica Burana e dell'Emilia centrale, le associazioni agricole e l'Aipo.
“Dallo scorso anno – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente Provincia di Modena – la competenza sui piani di controllo è passata dalla Provincia ai Comuni che però non avevano gli strumenti tecnici e le risorse necessarie per affrontare singolarmente la proliferazione di una specie che mette a rischio i nostri argini e provoca danni all'agricoltura. Per questo la Provincia, mettendo a disposizione le proprie competenze, acquisite negli anni, si è assunta un ruolo di coordinamento che tramite questa convenzione consente di affrontare in modo efficace il problema”.
La legge del 2014, infatti, classifica le nutrie alla pari di topi, ratti e talpe su cui è competente il Comune, nell'ambito della tutela igienico-sanitaria, mentre in precedenza, essendo inserite nella norma nazionale sulla fauna selvatica, erano di competenza della Provincia tramite i piani di controllo.
La convenzione consente la realizzazione dei piani di abbattimento dai Comuni che saranno effettuati dai cacciatori coadiutori autorizzati in base ai metodi dell'attività venatoria e con l'impiego di trappole. E nei periodi di apertura della caccia anche i cacciatori potranno partecipare all'attività.
Il costo complessivo delle operazioni è di quasi 90 mila euro, suddivisi tra tutti gli enti, in base alla popolazione e al numero degli abbattimenti passati, a sostegno delle spese di gestione e dell'attività di monitoraggio e controllo.
“Ora con questa convenzione – afferma Fabio Leonelli, comandate della Polizia provinciale – potremo intensificare gli abbattimenti che nel 2015 potrebbero arrivare complessivamente a oltre sei mila, in linea con l'attività svolta in passato dalla Provincia che ha consentito in sei anni di abbattere oltre 50 mila”.
Le nutrie sono dannose per gli argini non solo a causa delle tane ma anche perché distruggono in profondità la vegetazione contribuendo a rendere le rive meno stabili e più facilmente soggette a frane.
La nutria è un roditore di grossa taglia (arrivano a pesare anche oltre dieci chili) originario del Sudamerica e introdotto in Europa negli anni ‘20 per la produzione di pellicce (il cosiddetto castorino). Dopo la crisi di questa attività, la nutria, non essendo cacciate e in assenza di predatori naturali, ha iniziato a moltiplicarsi velocemente in tutta Europa. Nel modenese la nutria è arrivata intorno ai primi anni ’80; i comuni  più interessati sono quelli dell’area nord.

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