L’economia spiegata con i Beatles

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Giornalista, economista, autore di alcuni tra i più noti bestseller degli ultimi anni, Federico Rampini sarà il protagonista, mercoledì 21 ottobre, alle 21, in Auditorium San Rocco a Carpi, di All you need is love: l’economia spiegata con i Beatles. Lo spettacolo, attraverso una sapiente miscela di parole e musica racconterà, in modo piacevole ma non meno serio e puntuale, l’economia contemporanea, i suoi eccessi e le sue conseguenze, le speranze e le tragedie che è capace di generare.
Terzo appuntamento del programma di Una serata a San Rocco, rassegna di spettacoli gratuiti organizzata da San Rocco Arte e Cultura, ente culturale della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, lo spettacolo vedrà la presenza sul palco anche dei musicisti Valentino Corvino (violino, elettronica) e Roberta Giallo (voce, tastiere, ukulele). “Il mio modello di business? I Beatles”. Così parlò Steve Jobs, fondatore di Apple, uno che di business qualcosa capiva. A intrigarlo era soprattutto la formula del collettivo: vedeva i Fab Four come un prodigioso moltiplicatore di talenti individuali. L’indimenticabile quartetto della cultura pop, infatti, fu anche una start-up di successo. Proiettò quattro ragazzi cresciuti nella Liverpool del primo dopoguerra, in una miseria da Terzo mondo, verso la stratosfera della ricchezza. Nei testi delle loro canzoni, composte in un periodo di radicali cambiamenti come gli Anni Sessanta, Rampini ritrova la propria adolescenza e un’epoca che fu l’ultima Età dell’Oro per l’Occidente: alta crescita, pieno impiego, benessere diffuso, aspettative crescenti per i giovani. Ma anche i germi di quel che accadde in seguito. Taxman prefigura le rivolte fiscali. Get Back nasce come una satira dei primi movimenti xenofobi e anti-immigrati. When I’m Sixty-Four anticipa la crisi del Welfare State da shock demografico. Eleanor Rigby e Lady Madonna evocano la nuova povertà che oggi è in mezzo a noi. Across the Universe, con il suo richiamo al viaggio in India di Paul, John, George e Ringo, ricorda l’irruzione dell’Oriente nel nostro mondo. E Yesterday, con il tema della nostalgia, ci costringe ad affrontare domande cruciali: davvero si stava meglio ieri? Prima dell’euro, prima della globalizzazione, prima di Internet? Obiettivo dello spettacolo, quello di ricostruire una speranza.
Lo spettacolo è a partecipazione libera e gratuita sino a esaurimento posti disponibili (non si accettano prenotazioni).

 

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