Nel 2014 al Diagnosi e Cura di Carpi sono stati ricoverati 69 pazienti in regime di trattamento sanitario obbligatorio (Tso). Da gennaio a ottobre 2015 i Tso sono saliti a 77 e, prosegue il dottor Rubes Bonatti, “se il trend proseguirà possiamo ipotizzare che entro fine anno oltrepasseranno i cento”. Un’impennata drammatica imputabile, probabilmente, “a una sorta di tsunami di ritorno dal sisma del 2012 il quale ha prodotto dei veri e propri disastri”. Con una media di 300/400 pazienti a testa, i quattro medici del Diagnosi e Cura sono, a dir poco, allo stremo delle forze: “fortunatamente – prosegue Bonatti – possiamo usufruire dell’apporto di alcuni colleghi provenienti da altri territori per coprire i servizi di guardia”. Ricordiamo infatti che tra i servizi garantiti dagli psichiatri dell’Spdc vi è quello di consulenza in Pronto Soccorso: “delle 875 consulenze fatte negli ultimi diciotto mesi, quasi tutte durante la notte, il 75% delle persone viene immediatamente dimesso mentre una piccola parte può sostare nei letti di osservazione breve intensiva che il PS di Carpi ci mette a disposizione”. Un’operazione di filtro che, qualora il Diagnosi e Cura venisse chiuso, salterebbe, con conseguenze nefaste per i pazienti, i quali sarebbero dirottati tutti a Baggiovara, dove il servizio è già all’osso…