Querce addio

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Non è passato inosservato l’intervento di ‘conservazione’ disposto dal Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna al filare di querce, in tutto una quarantina, che si notano da via Due Ponti, una volta attraversati i binari sulla sinistra. Le abbiamo sempre viste all’orizzonte guardando la prima campagna fuori dal centro abitato. Si tratta di piante che, proprio per la loro importanza, sono state sottoposte a vincolo di tutela con Decreto Regionale n° 677/89: le suddette querce fanno, infatti, parte di un filare tutelato ai sensi della LR n°2/77 Provvedimenti per la salvaguardia della Flora regionale. Alla Regione Emilia Romagna, dunque, spettava il compito di tutelare quello che aveva essa stessa considerato un bene sottoponendolo a vincolo, ma in questi anni, forse, troppo poco è stato fatto se oggi con ruspe e trattori si sta procedendo all’abbattimento di numerosi esemplari.  
L’autorizzazione arriva dal Servizio Fitosanitario regionale che con una comunicazione dispone l’abbattimento con urgenza di nove querce che presentano “un pericolo di schianto o di ribaltamento molto elevato. Al fine di scongiurare rischi per la pubblica incolumità esprimiamo oggi parere favorevole all’abbattimento delle querce”. Il rischio esiste perché sotto quelle querce si è proceduto alla lottizzazione dei terreni per scopi edilizi: le nuove palazzine di pregio sono state costruite a poca distanza dalle querce, che oggi potrebbero crollarci sopra. Il filare di quaranta querce ha subito dunque in questi anni l’impatto di un’opera di urbanizzazione e nulla è stato fatto per la preservazione degli esemplari. Eppure la tutela regionale comportava una serie di indicazioni e divieti quali ad esempio: l’assoluta intangibilità degli esemplari arborei protetti; l’individuazione di un’area di rispetto idonea ad assicurare la buona salute dell’albero; la possibilità di interventi mirati al mantenimento del buon stato vegetativo; sanzioni per danneggiamenti arrecati al soggetto tutelato. Nel luglio del 2013 la Regione aveva prescritto al Comune di Carpi l’esecuzione di un’indagine agronomica e nel febbraio 2014 fu trasmessa la perizia in base alla quale si disponeva l’abbattimento con urgenza di tre querce e la potatura straordinaria di altre sei, ma a distanza di più di un anno gli interventi non sono stati eseguiti e si procede con l’abbattimento delle nove querce. L’uomo ha imparato a sopravvivere senza l’olmo e sopravviverà senza le querce pur di poter disporre della natura a suo piacimento. Senza le querce sarà sicuramente più semplice collegare con una nuova strada via Due Ponti e via Tre Ponti.
Sara Gelli

 

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