Cordoglio generale a Carpi per la scomparsa, all’età di 86 anni, dell’ingegner Giuseppe Pecchi, stimato e apprezzato professionista e urbanista, per molti anni dirigente dell’ufficio lavori pubblici e ingegnere capo del Comune. A lui si devono l’ideazione e la realizzazione di importanti opere pubbliche a cominciare dalla Tangenziale Losi. Realizzazione fondamentale che ha saputo dare, in anticipo sui tempi, una risposta concreta e valida all’aumento del traffico automobilistico cittadino. Presenti alle esequie dell’ingegnere al cimitero urbano la moglie Franca, i figli Paolo e Cristina, il genero Federico e i nipoti Alessandro e Simone, i quali hanno letto un commovente ricordo del nonno, per loro vero e proprio maestro di vita. E, ancora, tecnici comunali suoi colleghi di lavoro e numerosi liberi professionisti e soci del Lions club di cui Pecchi è stato socio da sempre.
Al termine del rito funebre i più anziani hanno ricordato le difficoltà che Pecchi incontrò in Comune nel far accettare la sua idea sulla tangenziale, ostacolata dalla Giunta comunale del tempo, negli Anni ‘60, e dal Pci, poiché definita sovradimensionata rispetto alle dimensioni della Carpi di allora. Fortunatamente la sua proposta piacque invece al sindaco Bruno Losi che la capì, la sostenne e la impose agli assessori e al suo partito. E così l’ingegner Pecchi la potè disegnare, progettare e in tempi rapidi, rispetto agli attuali molto più lunghi nella realizzazione di opere pubbliche, portare a compimento. In un’intervista di qualche anno fa l’ingegnere ricordava quegli anni con un encomio particolare per il sindaco Losi: “uomo dalle vedute larghe – lo definì – che guardava avanti. E sono lieto di aver lavorato con lui perchè comprendeva e accettava le idee in materia di urbanistica e di lavori pubblici che gli venivano proposte. Senza un sindaco così, Carpi non avrebbe avuto la tangenziale, considerati i successivi ritardi e le difficoltà nella realizzazione della Bretella a est della città che ha voluto in un qualche modo completare l’anello della viabilità esterna”. A lui si devono altre realizzazioni negli Anni ’60 e ’70 come la nuova zona industriale a ridosso dell’Autobrennero, gli edifici della Scuola media Pascoli e del Liceo scientifico Fanti e la rete fognaria in molti quartieri della città. Insomma un urbanista all’avanguardia che precorreva i tempi e sapeva immaginare lo sviluppo futuro della città. Ma Pecchi è stato anche un raffinato gourmet che amava e apprezzava le eccellenze culinarie modenesi, a partire dall’aceto balsamico tradizionale, il cui invecchiamento curava personalmente. Una grave perdita per la città che, giustamente, lo ricorda con affetto e riconoscenza.
Cesare Pradella