Il silenzio è stato finalmente rotto. Dopo mesi di silenzio, il sindaco di Carpi Alberto Bellelli e il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Massimo Annicchiarico, hanno ammesso di aver cambiato le carte in tavola. Sfumata, dopo oltre un anno di dibattito l’ipotesi della Polisportiva Dorando Pietri (insostenibile la somma necessaria per l’adeguamento: circa 5 milioni e mezzo), è dal mese di giugno che sulle colonne del nostro settimanale annunciamo la volontà di spostare la Casa della Salute sul terreno inizialmente destinato alla Residenza Psichiatrica, in via Nuova Ponente (il 9 ottobre il Consiglio Comunale ha approvato la variazione di destinazione d’uso di due aree di proprietà comunale: 7.000 i metri quadrati di superficie interessata, 2.500 solo per la Residenza, i restanti per la nuova sede della Guardia di Finanza), la quale dovrebbe invece andare a occupare gli spazi oggi utilizzati dal Reparto del Dipartimento di Salute Mentale (convertendo i 9 posti letto del Servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura in 15 di residenza). Decisione, quest’ultima che ha scatenato l’immediata reazione dei volontari dell’associazione carpigiana che tutela i diritti dei malati psichiatrici e delle loro famiglie, Al di là del Muro. “Siamo disposti a scendere a compromesso sulla location della residenza ma, il nostro Diagnosi e Cura deve essere mantenuto affinché nessun pezzo dell’assistenza salti. In caso contrario – ci avevano annunciano il presidente Giorgio Cova, Mario Saggittario, Elisetta Bellelli e Carla Borsari all’inizio di agosto – faremo sentire le nostre voci e manifesteremo”. Allarmati per i potenziali rischi derivanti dalla paventata chiusura del servizio, l’associazione ha spedito una lettera ai dirigenti dell’Ausl e ai sindaci dell’Unione delle Terre d’Argine per esprimere la propria preoccupazione e chiedere a gran voce chiarezza e risposte certe. Lettera che, pare, non essere caduta nel vuoto, dal momento che il primo cittadino di Carpi ha annunciato di voler calendarizzare nelle prossime settimane un incontro con le associazioni dei familiari dei malati e i professionisti impegnati nel Centro per discuterne il futuro. Azienda sanitaria e Comune “si sono impegnati in tempi brevi – si legge nella nota stampa dell’ente pubblico – a formulare una propria proposta non solo legata all’ubicazione ma alla riorganizzazione complessiva del Servizio Prevenzione Diagnosi e Cura”, fermo restando il mantenimento “di una risposta adeguata per i pazienti che manifestino disturbi psichiatrici acuti su Carpi per tutto ciò che concerne l’attività di osservazione e gestione delle emergenze”.
Bellelli e Annicchiarico hanno ammesso di stare valutando “ubicazioni alternative” per la Casa della Salute, ritenuta una necessità per il nostro territorio (una struttura che, lo ricordiamo, dovrà essere di medie dimensioni, circa 2.500 metri quadri, e capace di ospitare numerosi servizi oggi compressi o inadeguati: ambulatori specialistici, Medicina generale, Pediatria di Base, Consultorio, Centro Prelievi, ambulatorio infermieristico, il Centro medici di famiglia, l’ambulatorio per la Guardia medica e lo Sportello unico), ritenendo “più opportuno considerare l’ipotesi, di fatto migliorativa, di realizzare una struttura ex novo capace di rispondere appieno alle caratteristiche peculiari richieste per lo svolgimento di attività sanitarie. Gli uffici tecnici comunali hanno delineato diverse proposte di aree ed edifici presenti sul territorio tra le quali è risultata particolarmente adeguata la Stazione delle autocorriere di viale Peruzzi (ndr ma la Casa non doveva essere realizzata ex novo?) e il terreno adiacente alla Pista di atletica in via Nuova Ponente (ndr di fatto l’unica vera alternativa). Ambedue le ipotesi presuppongono un investimento da parte dell’Azienda (per circa 4 milioni di euro) che trova copertura finanziaria nel piano investimenti”. Le risorse per la Casa della Salute sono scese da 5 a 3 milioni ma l’Ausl riuscirà a recuperare qualcosa grazie al risparmio legato all’operazione Residenza psichiatrica per la quale erano stati stanziati 2 milioni di euro. Entro il mese di settembre il Comune e l’Azienda Usl si sono impegnate a definire l’ubicazione della Casa della Salute e il Comune ha confermato “il proprio impegno a collaborare fattivamente per la realizzazione nei tempi più stretti possibile di quest’opera”. Potenziare la medicina territoriale, avvicinare ai cittadini l’erogazione dei servizi più semplici e a bassa complessità, dar forma a nuove forme assistenziali, riorganizzare i nosocomi per garantire migliori livelli di cura e valorizzazione delle risorse umane sono gli unici strumenti a nostra disposizione per far sì che il sistema sanitario cittadino tenga. La filiera dell’assistenza esige di essere ampliata anche a Carpi e la Casa della Salute potrebbe rivestire un ruolo coagulante tra ospedale e domicilio. D’altra parte, con la realizzazione di una residenza, il vuoto esistente tra l’ospedalizzazione in fase acuta e l’assistenza domiciliare potrà finalmente trovare una risposta. Insomma due strutture indispensabili per il bene della nostra città. Speriamo che il prezzo da pagare non sia troppo alto e che il Centro di Diagnosi e Cura venga risparmiato. Aggiungere un tassello nell’assistenza per smantellarne un altro, ci pare, onestamente, una decisione alquanto discutibile.
Jessica Bianchi