Il sisma, si sa, ha rivoluzionato tutto. A non sfuggire a un progetto di riorganizzazione in seguito al terremoto del maggio 2012 è stata anche la Farmacia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi.
Dal sotterraneo, dove era ubicata unitamente a un ampio spazio adibito a magazzino, la farmacia si trova ora al piano terra dell’Ospedale. Il cambio di sede, comunque, non rappresenta di certo la novità più considerevole del servizio: tale cambio è andato di pari passo con il riassetto della logistica, ovvero è stata presa la decisione di non ripristinare il vecchio magazzino ma di attivare, in anticipo rispetto alla programmazione prevista, il nuovo sistema di fornitura dei beni sanitari tramite il magazzino farmaceutico centralizzato di Area Vasta Emilia Nord (AVEN) con sede a Reggio Emilia.
Si tratta di una struttura che serve le 7 Aziende dell’area vasta Emilia Nord, compresa l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, deputata all’acquisto, ricezione, stoccaggio, preparazione, consegna e trasporto dei beni sanitari a tutte le aziende AVEN.
“Non necessitando più di locali-magazzino in cui stoccare farmaci e dispositivi medicali – commenta Nilla Viani, direttore di Struttura Complessa della Farmacia dell’Area Nord – siamo riusciti a collocare tutta la nostra attività in un’unica area, adiacente ai locali adibiti alla distribuzione diretta ai pazienti”. Ed è proprio in questa riorganizzazione complessiva del servizio che si inserisce anche il nuovo laboratorio centralizzato per farmaci antiblastici, il quale servirà Carpi, Mirandola, Sassuolo, Vignola e Pavullo.
“L’istituzione di un laboratorio centralizzato per la preparazione dei farmaci oncologici – prosegue la dottoressa Viani – rappresenta lo standard richiesto dalle raccomandazioni nazionali per la gestione corretta e in sicurezza delle terapie oncologiche iniettive. I farmaci antiblastici, infatti, per poter essere somministrati al paziente, richiedono una serie di operazioni quali la solubilizzazione (se presenti in forma di polvere), la diluizione in appositi solventi, il calcolo dell’esatta quantità di farmaco da estrarre in base alla posologia richiesta per ogni malato. Si tratta quindi di preparazioni personalizzate, eseguite sulla base di protocolli di cura prescritti dal medico oncologo, tenuto conto delle caratteristiche peculiari del paziente. E’ il farmacista, il professionista che, per competenza, deve presiedere all’allestimento di queste terapie e garantirne la buona preparazione”.
I farmaci oncologici sono fondamentali per il tipo di patologia che devono curare, molto attivi su processi fisiologici essenziali alla vita ma, alla loro potenza, è connessa anche una non irrilevante tossicità. Per questo sono state emanate specifiche procedure da seguire in tutte le fasi della loro gestione e sono richiesti requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici per la loro manipolazione. Molto è stato fatto in questi anni nei Day Hospital Oncologici dell’Ausl per l’adeguamento alle norme e per la rispondenza alle raccomandazioni in materia di correttezza e qualità delle terapie: i farmaci sono preparati in locali appositi all’interno di cappe (per garantire la sterilità) da personale dedicato e appositamente addestrato”.
Cosa comporta il progetto di centralizzazione dell’allestimento delle terapie oncologiche?
“Si tratta di un doppio salto di qualità sia dal punto di vista del potenziamento in tecnologie nuove, sia dal punto di vista informatico.
La centrale antiblastici infatti – sostiene la dottoressa Viani – richiede la completa informatizzazione di tutti i processi, dalla prescrizione alla preparazione, alla somministrazione. Ciò significa garantire la tracciabilità di ogni operazione, con precisa individuazione di responsabilità e compiti e con introduzione di automatismi e sequenze operative che di fatto riducono drasticamente il rischio di errore.
Inoltre centralizzare vuol dire utilizzare le nuove tecnologie disponibili sul mercato concentrando l’investimento in un unico punto, dove queste tecnologie possono essere meglio sfruttate. E’ infatti previsto l’inserimento di sistemi robotizzati e semi automatizzati per la preparazione degli antiblastici: tali strumentazioni rappresentano un supporto rilevante e contribuiranno a guidare l’operatore in tutti i processi di allestimento, fornendo le migliori garanzie, in termini di sicurezza e qualità sia per i pazienti che per gli operatori”.
Centralizzazione è la parola chiave di questa operazione, da tempo sollecitata dalla Regione, poiché oltre a innalzare la qualità della prestazione erogata, consente anche un significativo contenimento di costi e procedure. La preparazione delle terapie in un unico punto permette infatti di ridurre “le rimanenze di produzione”, ovvero le quantità di principio attivo non utilizzati, in quanto aumenta il numero di preparazioni a base dello stesso principio attivo e, considerato che si tratta di farmaci con costi elevatissimi, riducendo lo spreco si ottengono risparmi consistenti.
“L’attività della Centrale di preparazione deve coordinarsi con l’attività dei vari DH Oncologici: la programmazione di processi e percorsi consentirà anche una più efficiente gestione del turn over dei pazienti nei Day Hospital”.
Per quanto riguarda il tema dei trasporti e consegna delle terapie si stanno ultimando gli schemi operativi per le tempistiche e i percorsi necessari ma l’Associazione Malati Oncologici di Carpi ha già offerto all’Azienda la propria disponibilità.
“La vera rivoluzione – prosegue la dottoressa Nilla Viani – è soprattutto culturale e organizzativa. L’ambiente informatico sarà lo stesso per tutta la Provincia di Modena e ciò consentirà uno stretto – e maggiore – coordinamento tra medici, infermieri e farmacisti”. E se la forza è davvero nel lavoro di squadra, a beneficiarne saranno soprattutto i pazienti.
“Il sistema informatico prevede un’unica banca dati per tutta la provincia dei protocolli di terapia; questa banca dati sarà costantemente aggiornata con un lavoro di condivisione tra gli oncologi delle due Aziende Sanitarie. Unico sarà anche il data base dei farmaci, favorito dal fatto che da tempo sono attivi percorsi centralizzati (di area vasta e regionali) per la selezione, l’acquisto e la loro fornitura. Grazie a questa gestione centralizzata si crea un’integrazione – funzionale e produttiva – di carattere interprovinciale”.
Jessica Bianchi