Prevenire i furti si può!

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Il segreto per rendere sicure le nostre strade? “Basta applicare poche e semplici regole per veder diminuire del 60 – 80% i reati predatori”. Parola di Francesco Caccetta, luogotenente dei Carabinieri e criminologo, tra i fondatori dell’associazione Controllo del vicinato, insieme al presidente nazionale Gianfrancesco Caccia e a Leonardo Campanale. Davanti a una sala consigliare affollatissima, Caccetta ha spiegato ai numerosi cittadini intervenuti, lo scorso 30 giugno, come “creare un circolo virtuoso tra privati, Forze dell’Ordine e Amministrazione Comunale” per promuovere una “sicurezza partecipata”. Il progetto, approdato nel nostro Paese nel 2009, è una realtà consolidata in numerose città, tra cui Roma: “in 20 zone è già applicato con ottimi risultati, tanto da farci guadagnare il plauso del prefetto Franco Gabrielli”. Ma qual è il segreto? Ribaltare completamente il proprio atteggiamento mentale. “Anziché delegare, occorre prendere coscienza del fatto che ogni cittadino ha il diritto e il dovere di promuovere e difendere la sicurezza della propria comunità. L’occasione fa bene al ladro quindi, ciascuno di noi, deve imparare a rendersi poco vulnerabile e, di conseguenza, meno appetibile”. Come farlo? “Videosorveglianza, allarmi, inferriate, illuminazione, pattugliamenti… senza il coinvolgimento dei cittadini si rivelano strumenti inutili. La sicurezza è affare di tutti. Nessuno escluso”. Perché un ladro dovrebbe scegliere proprio la nostra auto o la nostra casa? Semplice, prosegue Caccetta. “Il pensiero criminale è lineare. La scelta nasce dal rapporto costi/benefici”. Il progetto Controllo del Vicinato non “presuppone atti eroici, non ha funzioni repressive, né, tantomeno, invita ad acchiappare il malvivente. E’ un progetto di prevenzione pura, per evitare che i reati si consumino”. Come? Sono tre i pilastri su cui si basa tale metodologia: “recupero della coesione sociale, individuazione delle proprie vulnerabilità ambientali e comportamentali, aumento della vigilanza”. L’isolamento e la privacy, sono nemici della sicurezza: “dobbiamo recuperare rapporti di fiducia coi nostri vicini. Ciò non significa fare ogni domenica il barbecue insieme, bensì sapere che l’altro c’è. Non sentirsi soli è il primo passo per non avere paura. Un ladro non vuole farsi vedere, farsi male, perdere tempo e, ovviamente, non vuole farsi prendere. Per progettare un colpo, i malviventi passeranno davanti alla casa prescelta. Non sono fantasmi, basta non girarsi dall’altra parte, delegando il problema ad altri, e allertare le Forze dell’Ordine”. Oltre a tenere alta la vigilanza è fondamentale rendersi il più invulnerabili possibili: “non è certo una buona idea scrivere su Facebook i propri spostamenti… i ladri oggi sono tecnologici, utilizzano i social e comunicare loro che si va in palestra o in vacanza significa rendergli la vita ancor più semplice”. Numerosi poi gli accorgimenti che si possono adottare per rendere la propria abitazione più sicura: “dal giardinaggio consapevole, ovvero mettendo  a dimora piante ungolate vicino alle palizzate come rose o alloro, alla posa di pietrisco sui camminamenti o sotto casa in modo da far produrre rumore. O, ancora, mettere fonti luminose negli angoli bui dei giardini o in modo che proiettino ombre sulla casa, aggiungere una chiusura al cancello o al portoncino senza mai lasciare le chiavi inserite nella la serratura. Stare attenti a non lasciare oggetti incustoditi fuori casa, come cacciaviti o scale, chiudere bene porte, finestre e finestrini dell’auto e mettere filo spinato su tubi e pluviali”.
Consigli di buon senso che possono fare la differenza. “Ricordatevi sempre che i nostri occhi e le nostre orecchie – così come quelli dei vicini – sono i migliori strumenti di prevenzione che abbiamo a disposizione e che individuare e rimuovere i propri punti deboli può far sì che i ladri scelgano obiettivi più semplici”. Innalzare il livello di vigilanza, in un condominio come in una via o in un quartiere, implica poi una comunicazione efficace con le Forze dell’Ordine, “sempre reportistica, veloce e attenta”. Al termine della serata sono state raccolte le adesioni degli interessati: “qualora vi siano dei numeri concreti per far decollare il progetto, i cittadini verranno richiamati, formati in gruppi e dovutamente accompagnati, per dar vita a quel circolo virtuoso che è alla base del Controllo del Vicinato”, ha concluso Susi Tinti, comandante della Polizia Municipale dell’Unione delle Terre d’Argine.
Jessica Bianchi
 

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