Farfalle, fotografia e leggerezza per tornare a sperare dopo il sisma

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“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Le parole di Italo Calvino delle Lezioni americane si sposano perfettamente con Swarm: world migration, progetto mondiale che coniuga arte e urbanistica in un’ottica di riqualificazione del territorio. Promosso e ideato dall’artista newyorchese Tasha Lewis il progetto, dall’ottobre 2014, sta facendo letteralmente migrare, attraverso i cinque continenti, 4.000 farfalle in tessuto (da lei personalmente create) attraverso una stampa in cianotipia e in seguito cucite a mano su magneti. Il progetto prevede l’installazione delle farfalle in luoghi pubblici. In seguito, le installazioni devono essere fotografate e le immagini caricate sul sito internet dell’artista. A questa bella iniziativa ha aderito anche Luca Incerti, giovane fisico con la passione per la fotografia, realizzando Swarm: Emilia Migration. “A tre anni distanza dal sisma – spiega  – abbiamo voluto lanciare un messaggio di cambiamento, far planare 400 farfalle blu sugli edifici colpiti e ancora inagibili del cratere, con l’intento di riportare leggerezza e speranza nella comunità e contribuire alla rinascita di un territorio ancora fortemente scosso dagli effetti del terremoto. Le farfalle in sé simboleggiano questo concetto. Credo sia terminato il tempo dell’elaborazione del sisma e occorra invece ‘arrendersi’ alla speranza”. Ma sono stati molteplici gli obiettivi di Luca e Federica, Giulia, Carlotta, Tiziano, Katia e Alice, le persone che lo hanno seguito in questa avventura, chi scattando fotografie, chi realizzando video e chi aiutando nell’organizzazione degli eventi. “L’intento – prosegue Luca – era anche quello di misurare la ricettività della comunità e dell’amministrazione pubblica in merito a iniziative di carattere culturale. Abbiamo avuto ottimi riscontri da parte dell’amministrazione, in quanto il Comune di Concordia ha patrocinato l’evento e ha collaborato, fornendoci supporto logistico e aiutandoci nella diffusione dell’iniziativa. L’esperienza di realizzare qualcosa per la comunità è stata molto stimolante e coinvolgente. Mi piace  pensare a questo come a un punto di partenza per la creazione di un gruppo che intenda realizzare iniziative culturali sul territorio”. Le installazioni sono state poste, in collaborazione con la Pro Loco, sulle impalcature degli edifici terremotati del centro storico di Concordia. Inoltre,  in occasione del terzo anniversario del sisma, è stata realizzata un’opera speciale sulle impalcature del Municipio, anch’esso terremotato.
E’ poi stato creato un abito in cui le farfalle hanno giocato il ruolo di elementi decorativi e sono state prodotte anche illustrazioni e fotografie a carattere più astratto, lasciandosi guidare dai temi quali leggerezza, speranza, cambiamento. “Il ruolo del fotografo è quello di raccontare storie provenienti sia dal mondo esterno che dal suo mondo interiore. Ritagliare angoli di realtà, imprimerli in prigioni di Silicio.
Inondati da questa marea di immagini tutte uguali, noi fotografi ci dobbiamo ribellare e, citando il famoso fotografo ceco Koudelka, trovare occhi nuovi. Nuove tecniche espressive, inquadrature, magari meno suggestive, però nostre. Il nostro scatto della torre Eiffel, la nostra Moschea Blu. L’omologazione del gusto porta anche all’omologazione del prodotto offerto.  Così come sono convinto che gli scrittori necessitino di parole nuove o di modi alternativi di utilizzare quelle vecchie, anche noi abbiamo bisogno di nuovo materiale, di nuova luce”.
Marcello Marchesini
 

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