Una città a misura di fragili

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Sono 5mila, dei quasi 7.500 ultrasettantacinquenni residenti in città, i cosiddetti “fragili”. Questo il dato che emerge dalla prima mappatura del nostro territorio tesa a individuare quei soggetti che, per età, difficoltà economiche, assenza di reti personali o condizioni di salute precarie, risultano particolarmente vulnerabili. Un censimento che consentirà di predisporre una rete di protezione in caso di emergenza e situazioni di criticità quali per esempio ondate di calore, nevicate, terremoti o altre calamità naturali.
Dopo i sei mesi necessari a stilare l’elenco, che sarà aggiornato semestralmente e non registra particolari concentrazioni di persone fragili in un’area specifica della città, ma li vede anzi distribuiti in tutte le zone, frazioni comprese, l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di ridurne il numero di circa il 50%. “Inizieremo ad approntare un piano insieme ai medici di medicina generale approfittando del Piano Caldo – spiega l’assessore si Sevizi sociali Daniela Depietri – per arrivare a stilare un registro delle associazioni di volontariato, o anche delle singole persone, che si renderanno disponibili a farsi carico di una determinata zona o di un particolare stabile. Un esempio concreto: in centro storico esiste un condominio nel quale risiedono ben 20 soggetti fragili. In questo caso potrebbero essere uno o più inquilini, o vicini, a monitorare la situazione e intervenire, o segnalare, eventuali necessità”. Per ora a Borgofortino stanno valutando come, e a chi, assegnare il coordinamento di un progetto che si preannuncia, oltre che delicato e importante, davvero complesso. “La mappatura – continua l’assessore – potrà servire anche a chi, dovendo progettare la riqualificazione o la ristrutturazione di un’area, vorrà tener conto delle specifiche esigenze dei residenti censiti. Dopo la nostra presentazione, abbiamo ricevuto un input dal coordinamento provinciale della Protezione Civile che ha in programma un’analoga mappatura su tutto il territorio provinciale. Segno, questo, che l’intuizione del sindaco Alberto Bellelli, allora assessore ai Servizi sociali, si è rivelata corretta. L’esigenza è quella di puntare sempre più, nel prossimo futuro, sull’autonomia e il sollievo dei disabili e, più in generale, dei soggetti fragili”. Insomma il progetto procede, seppur con le prevedibili lentezze dovute ai tempi della burocrazia: resta da vedere quando e come sarà approntata la parte operativa per fare di Carpi una città ‘a misura di fragili’.
Marcello Marchesini
 

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