Lavoro o famiglia? Le mamme non devono per forza scegliere

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Donne sempre in bilico tra lavoro e famiglia. Mamme “imperfette” che alla fine ce la fanno a far quadrare tutto con successo. Sono le madri di oggi, quelle come Elisabetta Gualmini, politologa, vicepresidente della Regione e autrice del saggio Le mamme ce la fanno, edito da Mondadori. Donne ogni giorno fanno acrobazie per riuscire a conciliare gli impegni dei figli, il lavoro e la vita famigliare.
Un libro autoironico e diretto in cui la Gualmini racconta le sue avventure di madre e professoressa alle prese con gli incastri della vita quotidiana, in cui tante donne possono ritrovarsi, tra cui quelle che hanno partecipato alla serata di presentazione avvenuta lo scorso 20 marzo, all’Auditorium Loria, nel corso della quale hanno dialogato con l’autrice: Stefania Gasparini, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Carpi, Simona Santini, presidente della Commissione Pari Opportunità dell’Unione delle Terre d’Argine e la giornalista Maria Silvia Cabri.  “La realtà – ha affermato Gualmini – è che nessuno è perfetto. Neanche la mamma e, forse, meno male. Tuttavia è anche vero che nella società odierna alcune cose sono diventate molto più complicate rispetto al passato, come ad esempio il gioco dei ruoli. La mamma è sempre la mamma ma anche lei è cambiata. Adesso i suoi orizzonti sono infinitamente più ampi e per riuscire a far combaciare la scuola, le attività dei figli, gli impegni lavorativi e il tempo da dedicare alla vita famigliare occorrono fatica, organizzazione ma anche tanta ironia che è forse l’arma, neanche molto segreta, per riuscire a farcela. Fondamentale è anche la collaborazione degli altri membri della famiglia, in particolare del marito, perchè se è vero che a volte le mamme ce la fanno anche da sole, con lui accanto è decisamente meglio”.
La Gualmini, che dal dicembre del 2014 è anche assessore regionale alle Politiche Sociali, ha fatto poi il punto della situazione sul welfare nel nostro territorio: “lavoriamo per garantire servizi che aiutino le famiglie. Stiamo dando grande importanza al ruolo della casa e del lavoro, due pilastri senza i quali non si può nemmeno parlare di welfare.  Tra poco la Regione farà nuovamente il bando per le giovani coppie che ha riscosso molto successo gli anni scorsi. Purtroppo, abbiamo constatato come anche in Emilia Romagna si sia registrato un grosso calo delle iscrizioni negli asilo nido a causa dell’aumento della disoccupazione e del reddito decrescente, per cui queste strutture faticano sempre più a restare aperte. Per arginare il problema, da un lato bisogna sostenere le famiglie e dall’altro occorre riflettere su quali siano i nuovi modelli che possono andare incontro alle esigenze delle madri. Magari alcune di loro possono trovare più utili i voucher per il servizio di baby-sitter rispetto al servizio di nido. Per far ciò occorre vi sia sempre più uno scambio diretto tra politica e società civile e, per questo motivo, è fondamentale la presenza di donne in politica”.
Come si fa a conciliare lavoro, famiglia, amicizie e nel suo caso anche politica?
“Come spiego nel libro, con grande impegno e la collaborazione di tutti i membri della famiglia è possibile. La politica deve fare il suo compito affinché le donne partecipino di più al mondo del lavoro senza nutrire sensi di colpa nei confronti del tempo “rubato” ai figli. Non bisogna stare un passo indietro ma farsi avanti e scansare il senso di inadeguatezza che a volte ci assale. Un po’ di aggressività in senso positivo non guasta. Certamente in Italia si fa molta fatica a lavorare con dei figli. Su scala nazionale le statistiche parlano chiaro: sono ancora tante le donne che abbandonano il lavoro dopo il primo bambino”.
Al riguardo l’assessore Gasparini ha aggiunto: “è mancato per troppo tempo nel nostro Paese un modello di donna impegnata in politica e fuori dalla politica. Non è possibile che le donne siano le più brave a scuola e all’università e poi rimangano indietro nel mercato del lavoro. In qualsiasi contesto dobbiamo farci avanti senza timori e senza paura di sbagliare. A volte ci vuole un po’ di sana faccia tosta e di maggiore sicurezza in noi stesse. Come dice Elisabetta: ce la possiamo fare”.
Chiara Sorrentino